Il governo «deciderà entro la prossima settimana, la Appendino ci ha dato degli elementi come ce li hanno dati Sala e Zaia. Sono le loro proposte poi la scelta tocca a noi». Il sottosegretario leghista con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti cerca di non sbilanciarsi ma fissa tempi brevissimi per indicare al Coni (che si riunirà il 10 luglio) la città su cui il governo punta come candidata ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. A Torino i grillini sono spaccati, la sindaca Chiara Appendino giorni fa è arrivata a minacciare le dimissioni e ieri al vertice di maggioranza sotto la Mole doveva arrivare in soccorso il vicepremier M5S Luigi Di Maio (ma è rimasto bloccato a Roma). Beppe Sala non coglie la palla al balzo. «Anche per rispetto del lavoro che sta facendo la mia collega Appendino - premette - non strumentalizzerò mai la situazione dal punto di vista politico». Ma «obiettivamente - torna a ribadire - è piu facile che le Olimpiadi vengano assegnate a una città che non le ha mai ospitate. Oggi la liquidazione delle Olimpiadi del 2006 a Torino non è ancora finita, non critico i tempi lunghi ma dico che anche nel Cio (il Comitato olimpico internazionale che sceglierà la città ospitante, in lizza ci sono tra l'altro Stoccolma e Graz, ndr.) è ancora fresco il ricordo dei Giochi torinese, è evidente che Milano ha più possibilità. Poi mi atterrò a ciò che il governo deciderà». E sottolinea che in questo caso asse con il governatore leghista Attilio Fontana «è totale». Il progetto «porterebbe benefici a Milano e a tutta la Lombardia». Nel dossier presentato al governo le gare si dividerebbero in città tra Palalido, Castello Sforzesco, Forum di Assago, quelle di sci alpino si disputerebbero a Bormio, e ieri sala ha confermato che «ci sarebbe anche la disponibilità opzionale di usare gli impianti di Sankt Moritz per il bob o le gare di salto, sono impianti che se realizzati solo per le Olimpiadi sono uno spreco di soldi. Io e Fontana abbiamo incontrato il sindaco di St Moritz ed è molto interessato». Fa presente che i Mondiali di calcio del 2026 si giocheranno tra Messico, usa e Canada, «si va verso olimpiadi e campionati transnazionali», anche per i Giochi invernali l'asse Milano-Svizzera «potrebbe essere un primo segno». Sulla candidatura «sono partito cauto, adesso sono molto caldo e con Fontana ci facciamo forza a vicenda, siamo molto motivati». Per una volta apprezza la posizione di Matteo Salvini che nei giorni scorsi si è limitato ad un «vinca il migliore» sulla sfida tra Milano, Torino e le Dolomiti deòl leghista Luca Zaia. «Non chiedo al governo un giudizio basato sulle convenienze politiche ma rispetto alla città che ha maggiori chance, critico Salvini quando è il caso ma questa volta mi trovo d'accordo» ammette Sala.
E il governatore ieri ha difeso il «metodo Lombardia che prescinde dalle appartenenze politiche quando si parla di attività amministrativa e che ha consentito di organizzare Expo. Un metodo di lavoro che stiamo seguendo io e Sala per portare le Olimpiadi a Milano. Se venisse esportato anche nel resto d'Italia forse le cose andrebbero meglio».
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