Oltre all'università pronte altre 24 idee per il dopo Expo

Il progetto di un «villaggio dell'istruzione» prevede l'uso degli alloggi di Cascina Merlata

Oltre all'università pronte altre 24 idee per il dopo Expo

Le proposte depositate per disegnare il post Expo sono 25. Ma fin d'ora tutti tifano perché da novembre, al posto dei padiglioni, nasca un villaggio universitario, con residenze per gli studenti e i professori fuori sede. Così come richiesto dal rettore dell'università degli Studi, Gianluca Vago. Di questa ipotesi e della altre possibili si discuterà sabato in un incontro promosso dal Pd milanese: mattinata al teatro Elfo Puccini e nel pomeriggio sopralluogo sul sito dell'esposizione, per «rendersi conto direttamente» degli spazi che dovranno continuare a vivere dopo il 2015 e delle strutture destinate a rimanere, in primis il Padiglione Italia. Il vicesindaco del Comune Ada Lucia De Cesaris è convinta che ci siano tutti i presupposti per arrivare pronti alla fine di Expo con un progetto. Il quartiere, secondo la De Cesaris, «non può non mettere insieme sviluppo, scienza e innovazione». A fare da «vicino di casa» a Expo-versione 2 sarà un altro quartiere nascente, altrettanto interessante per studenti, giovani coppie e lavoratori da poco trasferiti: si tratta di Cascina Merlata. Dove ora ci sono gli appartamenti destinati alle delegazioni straniere e italiane di Expo, da novembre saranno disponibili oltre 52mila metri quadrati di housing sociale (11 edifici, per un totale di 690 appartamenti) da destinare a quelle categorie che non hanno i requisiti per partecipare ai bandi pubblici ma che allo stesso tempo fanno fatica ad accettare le condizioni di un mutuo tradizionale. Il bando per chiedere casa sarà aperto a settembre ma, a quanto pare, se non fosse stato per Expo, già in tanti avrebbero inoltrato domanda. Ci saranno anche appartamenti in affitto e il 26 per cento verrà messo in vendita.

Il quartiere si snoda in una serie di palazzi e servizi che favoriscono l'aggregazione tra gli inquilini del nuovo quartiere. Accanto ai portoni, ci sono bar, luoghi di preghiera e spazi comuni (ora utilizzati dalle delegazioni Expo per le loro riunioni), ci sono lavanderie e una palestra che, in futuro, gli abitanti pagheranno 2 euro al mese. Oltre a un plesso scolastico e a un parco di 200mila metri quadrati, il quartiere avrà 10 chilometri di piste ciclabili e un centro commerciale, ancora da costruire, a fianco. Sulla mappa ci sono tutti i presupposti perché a ridosso di Milano nasca il nuovo quartiere dei giovani e delle nuove famiglie.

E già adesso la zona e' estremamente animata. Ha fatto il giro del web una serata di festeggiamenti di un gruppo di rappresentanti del padiglione Svizzera ospiti nel Villaggio Expo, che per ora e' composto da sette torri. Gli Italiani, dipendenti dello staff di Expo, hanno appeso ai balconi bandiere tricolori e presto faranno lo stesso anche gli stranieri ospiti.

Insomma, la nuova area residenziale sta prendendo vita e già da adesso respira un'aria internazionale. Si prevede che a partecipare ai bandi per avere la prima casa siano anche tanti studenti o neo famiglie straniere appena trasferite e inibite dai prezzi del centro di Milano.

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