Omicidio nell'ex scuola e il Comune accusa Aler

Il corpo di un marocchino nell'area abbandonata Palazzo Marino: «L'azienda blocca la bonifica»

Omicidio nell'ex scuola e il Comune accusa Aler

Succede che venerdì la giunta arancione deliberi il passaggio delle gestione delle case erp da Aler a MM. Tradotto: d'ora in poi sarà Metropolitana milanese a gestire e amministrare le 28mila case popolari di proprietà del Comune. Inutile dire che l'operazione ha trascinato con sé polemiche e tensioni politiche.

Nella notte tra domenica e lunedì un marocchino irregolare di 30 anni precipita dalla finestra dello stabile abbandonato di via Adriano, di proprietà di Aler, e viene trovato morto sulle scale dell'ex scuola elementare adiacente. Non è una novità che l'edificio sia occupato da senza tetto, balordi, delinquenti con conseguenti disagi per il quartiere. La morte del giovane, su cui è stata aperta un'inchiesta per omicidio, diventa la miccia per far scoppiare accuse e attacchi reciproci. «Sbandati e delinquenti sono ormai abituali frequentatori di questi stabili che diventano zona di spaccio o luogo per passare la notte - denuncia la consigliera di zona e membro della segretaria regionale di Forza Italia Silvia Sardone -. Ho presentato mozioni e interrogazioni sull'aumento sconsiderato di occupazioni abusive proprio in questi edifici senza alcun riscontro da parte del Comune. Si tratta di palazzi abbandonati da cui spesso partono anche spedizioni per furti nelle abitazioni del quartiere. I cittadini sono esasperati dal disinteresse dell'amministrazione. Per la giunta di sinistra questo quartiere è tranquillo e senza problemi, eppure sono numerosi i segnali di una situazione esplosiva». All'origine del degrado e della conseguente situazione di perenne insicurezza in cui vivono i residenti i numerosi edifici abbandonati nell'area. «Siamo stufi di un Comune che a ogni segnalazione fa finta che i problemi siano ingigantiti dai cittadini o addirittura li nega in maniera scandalosa» conclude Sardone.

Palazzo Marino prende la palla al balzo per accusare Aler e scaricare la patata bollente. All'origine del contenzioso la permuta delle aree tra comune e azienda. «Sono due anni che abbiamo comunicato ad Aler la nostra piena disponibilità a prenderci in carico l'area di via Adriano 60 dove è stato rinvenuto il cadavere di un uomo - attacca il vicesindaco Lucia de Cesaris -. L'Amministrazione si è offerta di concludere la bonifica dell'area, al posto di Aler inadempiente, con l'obiettivo di realizzare il Centro scolastico. Ad ora tutto ciò non è stato possibile perché Aler ritiene imprescindibile la valorizzazione delle volumetrie, opponendosi al trasferimento dell'area».

«Aler Milano sottolinea l'esistenza di un accordo di programma siglato da Comune, Aler e Regione per la valorizzazione dell'area. Ciò premesso, si precisa che Aler Milano è disposta a cedere l'area in questione, come confermato dalla proposta di permuta già inviata al Comune».

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