Omicidio Savarino: il complice resta in carcere

Omicidio Savarino: il complice resta in carcere

«L'incitamento di Stizanin alla fuga rappresenta il contributo iniziale alla condotta criminosa che ha portato all'investimento e alla conseguente uccisione dell'agente di polizia Savarino». Lo scrive il Tribunale del Riesame di Milano che ha confermato l'ordinanza cautelare in carcere per Milos Stizanin, nomade serbo che era nell'auto guidata dal 17enne Remi Nikolic, che il 12 gennaio del 2012 travolse e uccise il vigile urbano Niccolò Savarino mentre svolgeva un controllo di routine in un parcheggio. Lo scorso luglio, infatti, a oltre 7 anni di distanza dalla morte dell'agente di Polizia locale, a Stizanin, già detenuto per fatti di droga commessi in Serbia e che era in attesa di estradizione, è stata notificata in carcere un'ordinanza con l'accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Provvedimento emesso su richiesta del pm di Milano Mauro Clerici dopo che in appello nel 2018 per il serbo venne riqualificata l'accusa da favoreggiamento a concorso in omicidio. I legali di Stizanin, gli avvocati David Maria Russo e Lorenzo Castiglioni, hanno già preannunciato ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame, mentre per l'arrestatosi avvicina un nuovo processo in Corte d'Assise. La difesa ha sostenuto che «anche ammettendo che Stizanin abbia suggerito a Nikolic (condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi dai giudici minorili) di scappare, non vi è prova che tale suggerimento abbia effettivamente rafforzato la successiva volontà omicidiaria del minorenne».

«Dopo più di 7 anni, finalmente un pò di giustizia anche per l'agente di Polzia Locale, Nicolò Savarino- cmmenta Riccardo De Coarto- Oggi il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato per quest'ultimo l'ordinanza cautelare in carcere: Un passo in direzione della giustizia»

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