Le opere nei quartieri sono ferme Tasse disperse fra «tavoli» e coop l'intervento»

di Fabrizio De Pasquale*

È passato un anno e mezzo dall'elezione di Pisapia e comincia a essere sempre più difficile per gli arancioni spiegare la differenza fra promesse elettorali e cose fatte. Col tempo anche il disco rotto dei fantomatici buchi lasciati dalla Moratti sembra difficile da raccontare. Mi sono preso la briga di controllare quante gare di lavori pubblici ha bandito e aggiudicato il Comune nel 2012. Il dato è sconsolante: 16 milioni di euro destinati a manutenzioni, scuole e biblioteche. Anche aggiungendo le gare da qui a fine anno si arriverà forse a 40 milioni. Il pensiero corre alle giunte Albertini e Moratti che ogni anno appaltavano lavori per cifre che oscillavano dagli 800 ai 200 milioni. Gli effetti di quegli investimenti sono sotto gli occhi di tutti: depuratori, metropolitane, metrotranvie, svincoli stradali, parchi, piazze, musei e teatri e soprattutto tanta manutenzione di strade, marciapiedi, parcheggi, scuole e quartieri popolari riqualificati.
Ora tutti devono porsi alcune domande: che fine hanno fatto i soldi delle tasse in più volute da Pisapia? I famigerati aumenti di Imu, Cosap, Irpef, rifiuti, tassa di soggiorno, aumenti Atm e proventi di Ecopass e della transazione sui derivati a cosa sono serviti? Pisapia paga la scelta errata di avere fatto approvare il Bilancio a fine giugno, bloccando fino a quella data l'approvazione del piano delle opere pubbliche. In secondo luogo la cultura «nimby» (not in my back yeard) e comitatista della sinistra fa sì che prima di approvare un progetto bisogna passare per decine di tavoli senza decidere nulla. Ma c'è di peggio: la giunta Pisapia ama più la spesa corrente che quella per investimenti. E le nostre tasse finiscono in mille rivoli di consulenze, assunzioni temporanee, progetti di ascolto, coesione sociale, mediazione sociale, coprogettazione sociale, tavoli, osservatori, monitoraggi e amenità varie. Tanti finanziamenti, assegnati regolarmente s'intende, piccoli e meno piccoli a quella miriade di associazioni e cooperative, con simpatie a sinistra, che però non producono né sviluppo né vera solidarietà ma sussidiano in modo precario centinaia di assistenti sociali, educatori, artisti o presunti tali. Leggetevi l'ultimo bando di Majorino sulla coesione sociale in zona 4 e 9 e ditemi se capite cosa faranno concretamente. Ora sono curioso di vedere l'atteggiamento dei molti comitati di quartiere.

Cosa diranno di fronte agli zero investimenti sulle case popolari coloro che lamentavano disattenzione quando si stanziavano 60-80 milioni l'anno? Che diranno gli ambientalisti di una giunta che non stanzia un euro sui parchi? E i genitori per la manutenzione di scuole materne e nido ridotta a un decimo di prima? La preoccupazione è soprattutto un'altra: una grande città dove non si fa manutenzione e investimenti su quartieri e spazi pubblici è destinata al degrado e alla decadenza.
* Consigliere comunale Pdl

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica