Ora anche l'estetista è low cost Gestiti dai cinesi 2 centri su 3

Dopo il dilagare dei parrucchieri cinesi con tagli low cost e colpi di phon che sfidano la crisi, ora sempre più spesso anche estetisti e dintorni hanno gli occhi a mandorla. È il boom dei boom. Nel 2012 infatti, secondo un'elaborazione fatta dalla Camera di Commercio, i centri massaggi in Lombardia sono spuntati come funghi. A fronte di attività che devono fare i conti con bilanci in rosso, tagli di personale e futuro incerto, la ricerca del benessere - anche solo dentro una piscina con le bolle o attraverso un massaggio shiatsu - cresce. In Lombardia del 7,6 per cento. E in questa percentuale col più davanti oltre la metà sono cinesi. Delle nuove iscrizioni avvenute nei primi mesi del 2012, 91 su 138 fanno capo ad un imprenditore cinese, il 65 per cento del totale. Una vera e propria avanzata asiatica, forte a Milano dove la percentuale delle nuove iscrizioni di ditte cinesi raggiunge il 78 per cento. Sono state infatti ben 55 su 70, la maggior parte (17,8 per cento) concentrate nella zona 2 nei dintorni della Stazione Centrale, seguita dalla zona 9 (Garibaldi e Niguarda il 15,6 per cento). Fanalino di coda invece la zona 1 dove le nuove aperture di centri massaggi con un titolare cinese sono state solo il 4,4 per cento. È infatti in Lombardia che si concentra il maggior numero di imprese dedicate alla cura del corpo: un centro su cinque tra quelli attivi in Italia ha infatti sede nella provincia di Milano. Una crescita esponenziale come poche altre. Se nel 2007 erano meno di 10 i centri orientali a distanza di una manciata di anni sono diventati ben 700. E se fino a qualche tempo fa parlare di centro massaggi orientali faceva pensare a centri a luci rosse, oggi l'avanzata cinese invece trova conferma e clienti anche nell'esigenza di risparmiare. Nel 2012 - sempre secondo i dati della Camera di commercio - la spesa mensile per parrucchieri, barbieri e istituti di bellezza è scesa rispetto all'anno scorso da 24 a 19,5 euro, proprio anche per i prezzi praticati dalla nuova concorrenza straniera. È invece aumentata la spesa per i prodotti per la cura personale, che talvolta vengono portati direttamente nei centri low cost cinesi. Alla fine comunque i milanesi hanno speso circa 460 milioni all'anno per farsi belli. Ma dietro qualche centro benessere con la scritta orientale si nasconde a volte qualcosa di più, o di diverso rispetto al semplice massaggio rilassante o al percorso benessere. Nel 2012 la polizia locale ha visitato ben 502 centri rilevando però solo 3 violazioni penali che hanno portato alla denuncia di 3 persone. Più numerose invece le violazioni amministrative, ben 371.

È stata anche messa sotto sequestro un'attività su disposizione dell'autorità giudiziaria. Un lavoro che prosegue e anzi ogni anno cresce. Erano stati 196 gli esercizi controllati nel 2010 saliti a 488 nel 2011. In quell'anno sono state invece 14 le attività chiuse, 9 persone denunciate e 7 arrestate.

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