Milanesi attenzione: il 2015 potrebbe essere foriero di una nuova, ennesima, stangata. Sul tavolo dell'assessore al Bilancio Francesca Balzani, infatti, lo studio per il recupero adeguamento Istat 2003 -08 (+12%) dei servizi cimiteriali.
Al momento si tratta di un'ipotesi, per altro già presentata alla discussione sul bilancio lo scorso anno, che dovrebbe venire discussa dalla giunta. Si tratta infatti di una decisione politica, più che contabile. Il sindaco a metà gennaio è stato chiaro: «nessuno aumento di tariffe per il 2015». Ma tant'è: l'adeguamento tariffario permetterebbe di portare in cassa 5,1 milioni di euro. Una cifra, che se impatta poco sul bilancio complessivo di Palazzo Marino, diventa rilevante per i conti dei servizi cimiteriali che hanno un buco di 7,8 milioni di euro (20,9 milioni le uscite contro 13,10 milioni di euro di entrate).
L'obiettivo del piano dell'assessore D'Alfonso: ridurre il delta, lavorando per il 50% sulle entrate e sul 50% sulle uscite. E quei 5,1 milioni di euro avrebbero dunque il loro peso nel far quadrare i conti. L'assessore d'Alfonso spiega però che «l'aumento di 20 euro della tassa cimiteriale non avrebbe un impatto così pesante sulle famiglie. Il 90% dei funerali viene organizzato dalle imprese funebri e ha un costo medio di 2500 euro. Le inumazioni, però, passerebbero da 137,50 euro a 186 euro, le esumazioni da 147,40 euro a 199 euro, la tariffa per il colombaro da 27,36 euro a 36,95 all'anno, l'ossario/cinerario da 1,47 euro a 1,97 euro l'anno. A Genova le inumazioni costano 429 euro - si difende l'assessore - 397 a Firenze, e a Roma 338 euro. Vedremo cosa deciderà la giunta senza l'aumento delle entrate ridurremo il buco a 3 milioni di euro».
Il piano di risparmio varato dagli uffici di via Larga prevede anche una razionalizzazione della gestione «poco efficiente» dei servizi. Tre le linee di azione: personale, tariffe, modifiche di gestione. Per quanto riguarda il personale: fa specie notare come ogni giorno i dipendenti addetti ai cimiteri facciano 3 ore di straordinario, per un totale di 35mila ore l'anno. Questo perché l'orario di lavoro non coincide con quello di apertura dei cimiteri. Il «riallineamento» dei turni consentirà di risparmiare 250mila euro l'anno. È naturale prevedere che la trattativa sindacale sarà piuttosto dura, ma l'assessore sta pensando di «compensare» il taglio degli straordinari con un premio di produttività per i dipendenti del settore.
Delle tariffe si è già detto. Per quanto riguarda invece la gestione, il piano punta a dimezzare gli appalti dei servizi cimiteriali, che vanno da tutte le operazioni cimiteriali, alla manutenzione del verde alla conduzione e manutenzione dei forni crematori. «Per quanto riguarda la conduzione del crematorio - mette le mani avanti l'assessore rispetto alle possibili contestazioni dei sindacati - è esternalizzato da 7/8 anni, si tratta solo di rinnovarlo».
Nessuna paura per i dipendenti comunali - garantisce D'Alfonso - verranno tutti ricollocati all'interno del settore.
L'esternalizzazione avrà anche il vantaggio di far funzionare i forni per altro malfunzionanti - a settembre verranno rifatti due forni su sei grazie a uno stanziamento di 4,5 milioni di euro - 7 giorni su 7, mentre attualmente lavorano solo 5 giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.