Fermare la vendita di alcolici da «asporto» nel quartiere, a partire dalla 22. L'idea adesso è una richiesta formale. La Zona 4 ha votato in Consiglio la proposta e adesso chiede formalmente l'intervento del Comune. La delibera è stata approvata giovedì a larga maggioranza e fa appello al sindaco affinché emani un'ordinanza ad hoc per affrontare il problema del consumo di alcolici in orario serale. Il fenomeno - secondo la Zona - crea degrado: «Risse, atti vandalici, bivacchi, disturbo della quiete pubblica» con «marciapiedi e aree verdi usate come toilette». «Della necessità di ragionare su un provvedimento di questo tipo - ha spiegato il presidente Paolo Bassi - avevo parlato personalmente con il sindaco Sala in occasione della sua visita in quartiere. Il primo cittadino si era detto disponibile a farlo». Ecco dunque la richiesta, nero su bianco: «Facciamo una sperimentazione - dice Bassi - e vediamo quali sono i risultati».
«In zona Corvetto si verificano ormai da troppo tempo episodi di violenza e fenomeni di degrado urbano legati all'abuso di alcol» rimarca Francesco Rocca, presidente della Commissione Sicurezza, allarmato come la collega Francesca Testa, presidente della Commissione Commercio. Il problema è molto sentito anche in altre zona di Milano. Anche in Zona 3 la questione è aperta da tempo e riguarda piazza Bottini e piazza Gobetti. Il Consiglio ha varato una delibera che fra l'altro chiede al Comune di chiudere alle 24 gli esercizi che vendono alcolici nella zona «a rischio». Il leghista Gianluca Boari, invece, ha chiesto lo stop ai minimarket alle 22. Gruppo leghista al lavoro anche in zona 5. Anche nel municipio guidato da Alessandro Bramati si chiede un intervento del Comune. Del problema si occupa in particolare Silvia Soresina (Forza Italia). Una sua mozione, partendo dai parchi, chiedeva controlli sull'applicazione delle norme in materia di alcolici ed è stata votata in Consiglio. Nessuna risposta finora.
«Un altro negozio è stato aperto in zona Cermenate - racconta la consigliera azzurra - ormai spuntano come funghi. Questo ha i superalcolici in vetrina, come beni di prima necessità». «La situazione è preoccupante - conclude Soresina - anche per le aree verdi e i parchi, che sono usati come latrine».
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