Orrore alla materna: l'ex maestra molesta una bimba di 3 anni

Granitica, ha negato fino alla fine. «E probabilmente continuerà a negare per tutto il processo» sostengono i carabinieri della stazione Greco che accusano di violenza sessuale e percosse M. B., 54enne ormai ex responsabile amministrativa (il giorno dopo essere stata formalmente indagata ha chiesto il prepensionamento, accettato a razzo dal Comune di Milano, ndr) di tre scuole materne e di un nido in zona Niguarda. Un «mostro» molto lontano dallo stereotipo dell'immaginario comune. Intanto la donna, rinviata a giudizio venerdì dal gup Stefania Pepe su richiesta del pm Luca Gaglio, è una panciuta signora di mezza età che, prima di diventarne la segretaria, è stata per ben 15 anni insegnante nella scuola materna comunale dove, nel luglio 2011, durante il centro estivo, ha abusato di una bimba che allora aveva 3 anni. Quindi si tratta di una persona particolare. Allontanata da parecchi anni dal Comune dall'insegnamento perché, per ragioni di salute (ma non si sa quali) non avrebbe più potuto stare a contatto con i bambini, era comunque considerata una persona di fiducia per tutto il personale della scuola. Al punto che non ci sono mai state esitazioni nel lasciarle in custodia i bimbi durante l'ora del pisolino, tra le 13.30 e le 14.30, durante il centro estivo. Permettendole di trasformarsi esattamente come faceva Norman Bates nel film di Hitchcock «Psycho». In cura per un tumore da un anno e mezzo, infatti, la donna era calva e portava una parrucca. Quando entrava nella sala sonno per molestare i bambini, però, se la toglieva. E non solo rimaneva con i radi capelli grigi, ma si metteva a parlare con una voce cavernosa. Proprio come se fosse un uomo.
Le indagini cominciano e progrediscono proprio grazie ai turbamenti, ma anche all'intelligenza straordinaria di una piccola vittima, finora unico caso di abuso accertato nella scuola. All'inizio di agosto 2011 davanti ai carabinieri della stazione Greco si presentano i genitori di Camilla (il nome è di fantasia, ndr). La piccola da qualche giorno non vuole più andare all'asilo, piange per un nonnulla. Portata da uno psicologo racconta di un uomo, «uno di noi, uno della scuola, che mangia con noi» che le fa «le coccole» durante il riposino pomeridiano del centro estivo. Ma che le dà anche «sculacciate» e «schiaffi in testa» quando va «a fare la pipì».
L'inchiesta dei carabinieri si concentra inizialmente sugli uomini che hanno accesso alla struttura. Ma non c'è personale di sesso maschile in quella scuola. Le maestre vengono sentite più volte, nella materna vengono installate delle telecamere, i telefoni sono sotto controllo, l'aria diventa irrespirabile. «Che si trattasse di una persona della scuola era chiarissimo, ma chi?» spiegano i carabinieri. Anche i racconti dei bambini sono verbalizzati. Più di uno dei piccoli ammette che nella scuola c'è qualcuno che all'ora del pisolino «si trasforma in un maschio e cambia voce per fare le coccole».
Piano piano, i sospetti si focalizzano inequivocabilmente su una sola persona: la segretaria. In molti lo avevano sospettato sin dall'inizio dentro la scuola al punto che i genitori, durante un'assemblea infuocata, chiederanno all'allora assessore Guida «la testa» della preside.
M. B. regge un interrogatorio di 12 ore.

Durante il quale si ostina ad accusare un innocente, reo di essere l'unico uomo che ha frequentato la struttura in quei giorni. E che si occupa del giardino (subito scagionato dai tabulati telefonici). Ora si aspetta la prima udienza del processo che comincerà il 26 settembre.

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