La sorella di padre Giancarlo Bossi, Pinuccia, lo aveva scritto sul blog del Pontificio Istituto Missioni Estere solo pochi giorni fa: il regalo più bello per loro madre sarebbe stata la liberazione del missionario proprio nel giorno del suo 87esimo compleanno. Così è stato. Eppure ad Amalia, donnina alta sì e no 1 metro e 50 seduta per l'occasione a capotavola nella sua abitazione di Castelletto di Abbiategrasso, sarà sembrata strana tutta quell'euforia che, nella tarda serata di ieri, si è impossessata dei suoi familiari. Lei che nulla sapeva del rapimento del figlio - «Troppo anziana per dirglielo», hanno spiegato fin da subito i parenti - si è sentita stranita in casa sua: impossibile comprendere il perché di quei tanti volti estranei che, pian piano, hanno fatto ingresso nell'atrio dell'appartamentino al secondo piano di via Verbano. Allora pure le campane suonavano a festa per il suo compleanno. E quella telefonata dalle Filippine fatta proprio da padre Giancarlo Bossi è sembrata una delle tante ricevute da quella terra lontana il giorno del suo compleanno: «Auguri mamma, ci vediamo presto».
Già, lo vedranno e riabbracceranno presto i suoi familiari Padre Giancarlo Bossi: «Quando ci ha telefonato - ha spiegato il marito della sorella del missionario, Enrico Somaini - era su una camionetta assieme a quattro militari dell'esercito filippino. Ci ha detto di stare bene, e che era diretto a Zamboanga, da dove forse verrà trasferito ad Hong Kong (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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