La palazzine Liberty di viale Molise, occupate dal collettivo artistico Macao, non rientrano nella delibera per la prosecuzione del percorso di valorizzazione immobiliare del fondo «Comune di Milano II». A spiegare in commissione consiliare il motivo il mancato inserimento degli edifici nel portafoglio di immobili pubblici che l'Amministrazione vuole vendere è stato ieri l'assessore al Bilancio e al Demanio, Roberto Tasca. Alla base dell'esclusione ci sarebbe, secondo Palazzo Marino, una motivazione puramente tecnica e che per la Giunta Sala nulla avrebbe a che fare con la politica.
«Le palazzine Liberty - ha spiegato Tasca - non sono nostre, ma sono ancora nel patrimonio di Sogemi, che ce le doveva trasferire entro la fine del mese, data entro la quale noi abbiamo bisogno di approvare questa delibera perché poi consiglio di Bnp Paribas deve deliberare rinnovo del finanziamento che sta nel fondo. Noi pensavamo che Sogemi potesse concretizzare il percorso entro la fine dell'anno. Non ci siamo arrivati e siccome abbiamo la necessità temporale di poter arrivare a questa operazione il 31 di gennaio, dobbiamo necessariamente trovare delle altre cose».
Polemica la consigliera comunale e regionale del Gruppo Misto Silvia Sardone. «Il Pd parla di riqualificazione dell'area, ma spieghino ai cittadini a quale riqualificazione alludono - ha dichiarato -. La sinistra strizza l'occhio agli antagonisti».
«Sembrerebbe proprio -
insiste l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato - che a Milano, per la Giunta Sala, i centri sociali e il collettivo Macao siano intoccabili, troppo amici per essere sgomberati, troppo rossi per essere rimossi».
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