Il centrodestra ha già annunciato battaglia contro la regolarizzazione del Leonka. Cortei, denunce, esposti alla Corte dei conti se lo spazio di via Watteau sarà assegnato senza gara. Persino il Pd Stefano Boeri, ex assessore, vede il rischio di un danno erariale dietro l'operazione. E per il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale siamo di fronte ad un «palese caso di traffico di influenze, reato introdotto dalla legge Severino: si impegnano a risolvere un problema privato in cambio del sostengo elettorale dichiarato dal Leoncavallo». Detto in altri termini: un voto di scambio. Un accusa grave. Ci limitiamo ai fatti. Il bilancio sociale 2012 presentato dal Leoncavallo è un corposo rendiconto sintetico con cui il centro sociale da qualche anno ha voluto dare un segnale di messa in regola. Ha prodotto l'elenco delle attività svolte all'interno degli spazi occupati, l'elenco delle entrate e delle uscite, e ha allegato al documento - non si sa se a titolo di «investimento», in quel caso vista la delibera appena approvata in giunta possiamo dire che sta funzionando - la «campagna elettorale 2011 del Leoncavallo». Il centro sociale conferma di aver partecipato «alle elezioni amministrative per il Comune fin dalle primarie». Dopo l'allestimento di un seggio, «con il superamento di questo primo scoglio da parte di Pisapia, negli stessi locali si è formato il comitato elettorale ed è stato presentato un candidato all'interno della lista di Sel», era Emilio Daniele detto Face, classe 1971, non eletto in consiglio comunale dove invece siedono altri due rappresentanti di Sel vicini al Leonka, Luca Gibillini e l'avvocato Mirko Mazzali. Tutto ciò, prosegue il documento, con «impegno di locali, personale, mezzi tecnici e creatività singole da parte di molti frequentatori abituali del centro». Tra le iniziative per la campagna «Vota Face» e dunque Vota Pisapia, citano l'allestimento di un gazebo ogni sabato in zona Sinigallia, iniziative di proiezione di film all'aperto dedicati alla città di Milano in zona Isola, «in collaborazione con altri candidati», la «partecipazione a tutti i più grandi eventi della città che hanno portato all'elezione del sindaco» o la «preparazione di materiali e gadget elettorali». La regolarizzazione del centro sociale era tra gli impegni assunti da Pisapia in campagna elettorale, che ora sta iniziando a pagare il conto.
E non sorprende che altri gruppi antagonisti (ma alla regia ci sono spesso gli stessi autonomi, con un forte spirito imprenditoriale) stiano battendo la stessa strada, vedi il collettivo Zam appena sgomberato ma a caccia di una nuova sede e il Lambretta in via Apollodoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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