Sfogliando le schede dei 48 consiglieri si possono leggere le spese sostenute nelle campagne elettorali e si scopre che c’è chi non ha dichiarato alcun reddito e ha speso 30mila euro per la campagna, chi non guadagnando nulla si è fatto aiutare dal partito e chi ha investito tre volte il proprio reddito nella sfida. Manfredi Palmeri, che nel 2001 ha dichiarato un guadagno di 75.687 euro ne ha investito 230mila per la sfida elettorale. Attenzione, però: Manfredi era candidato sindaco, a differenza dei suoi colleghi consiglieri. E di coalizione.
Certo, 230mila euro non sono assolutamente nulla se paragonati ai 9 milioni del Comitato Letizia Moratti per Milano e al milione del comitato di sostegno per il sindaco del centrosinistra Pisapia. «Sono orgoglioso del risultato ottenuto rispetto a una spesa bassa sostenuta - commenta Manfredi Palmeri, candidato sindaco per il Nuovo polo per Milano - ho preso infatti 40.000 voti, pari al 6% delle preferenze, contro il 42% di Letizia Moratti. Certo, ho dovuto spendere molto di più rispetto ad altri perché non ho beneficiato del sostegno dei grandi partiti». Come a dire ci sono colleghi capolista che hanno beneficiato delle iniziative organizzate dai partiti, senza dover quindi sostenere spese aggiuntive, o chi è stato sostenuto direttamente da partiti più organizzato e facoltosi.
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