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Il Papa battezza la Lombardia: «Sia il cuore credente d'Europa»

Il Papa battezza la Lombardia: «Sia il cuore credente d'Europa»

Sentimenti forti. «C'era un tasso di commozione abbastanza marcato tra di noi. Direi che tra tutti il più sereno era il Papa. È stato molto bello anche questo aspetto di familiarità» racconta il cardinale Angelo Scola a Radio Vaticana dopo l'udienza da Benedetto XVI che ha chiuso la visita ad limina dei tredici vescovi lombardi. Un'udienza durata oltre un'ora con un messaggio concreto: la Lombardia ha il compito di essere il centro pulsante della fede europea. Spiega il “papabile” Scola: «A un certo momento, pensando alla centralità della Lombardia, il Papa ha detto che deve essere il cuore credente dell'Europa».
A tutti i vescovi, molto commossi, il Papa ha regalato una croce pettorale. È l'ultimo gruppo di successori degli apostoli ad essere ricevuto dal Santo Padre prima del 28 febbraio, quando la rinuncia al Pontificato diventerà operativa. «Una responsabilità» dicono i vescovi a Benedetto. E il Papa commenta: «Questa responsabilità significa che dovete diventare una luce per tutti».
Nella delegazione Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano e amministratore apostolico di Vigevano. Gli altri milanesi del gruppo sono il vicario episcopale Mario Delpini e i vescovi Erminio De Scalzi e Luigi Stucchi. Con loro Giovanni Giudici (vescovo di Pavia), Dante Lanfranconi (Cremona), Luciano Monari (Brescia), Giuseppe Merisi (Lodi), Diego Coletti (Como), Francesco Beschi (Bergamo), Oscar Cantoni (Crema), Roberto Busti (Mantova).
Tra le luci della Diocesi che i vescovi hanno segnalato al Papa i «segni della carità» delle Chiese lombarde, dalla Caritas ai mille altri strumenti attraverso i quali si esprime la solidarietà ambrosiana. «Le istituzioni dello Stato non reggerebbero senza questo aiuto» le parole dell'arcivescovo.
Il cardinale Scola, dopo la lettera ai milanesi, è tornato a parlare delle dimissioni del Papa: «Questo è un pugno nello stomaco che ci ha fatto alzare la testa, perché ci ha fatto vedere che cos'è la fede, che cos'è la vita di fede». La rinuncia al Pontificato è stato «un evento di magistero supremo». E ancora: «Il Papa non ha testimoniato attaccamento alle cose di questo mondo, tanto meno al potere, ma un abbandono totale alla volontà di Dio, a ciò che lo Spirito detta». Un insegnamento per tutti i cristiani, «perché ci si assuma una responsabilità più energica, quasi un soprassalto di energia e di fede. Lo penso soprattutto per l'Europa, ma non solo. Ed Europa vuol dire anche la mia diocesi, le nostre terre». Conclusione: «Il mondo ha bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno di un soprassalto di fede».


Il cardinale Scola ha parlato anche del Concilio Vaticano II («non si può separare l'evento dal corpo dottrinale che il Concilio ci ha fornito»). Ed è intervenuto ancora sull'immigrazione: «Stiamo assistendo a un mescolamento di popoli, che produrranno il nuovo cittadino europeo, assolutamente inedito».

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