La ristrutturazione del Parco Mattei, il grande centro sportivo a San Donato retaggio dei tempi d'oro dell'Eni, non è mai partita: ma intanto sulla procedura di appalto voluta dal Comune per scegliere il gestore del grande impianto si sono accesi i fari dell'Autorità contro la Corruzione. Che vuole vedere chiaro sulle modalità che portarono l'amministrazione locale, guidata dal sindaco Andrea Checchi, a individuare nella Trefor srl la società adatta a riportare l'impianto agli antichi splendori.
L'anno scorso il tema della gara per il «Mattei» aveva fatto irruzione nella campagna per le elezioni comunali a San Donato, e una lista di opposizione aveva sollevato apertamente il tema. L'Authority guidata da Raffaele Cantone ha analizzato dettagliatamente la situazione, e ora ha deciso di formalizzare l'avvio di una istruttoria, notificando sia al Comune che alla Trefor l'apertura di una «procedura di vigilanza» e chiedendo ai destinatari la consegna di una lunga serie di documenti.
In particolare l'Anac chiede i verbali di gara relativi ai tre lotti in cui era stato diviso l'appalto, le determine di aggiudicazione, le schede delle proposte progettuali dei vari concorrenti. Al Comune chiede di dimostrare come abbia adempiuto, dopo la scelta della Trefor come vincitrice, all'obbligo di legge di verificare i requisiti dell'aggiudicatario, per controllarne la affidabilità e lo status di incensuratezza.
Peraltro individuare con chiarezza chi tirasse le redini della Trefor era, almeno al momento in cui l'appalto venne assegnato, piuttosto difficile.
Amministratrice era Rosa Lina Bua, titolare solo di una minima parte del pacchetto di controllo, e sorella del vicepresidente della commissione paesaggio del Comune. Ma un dato è certo: il luminoso piano di restauro non è mai partito, e il «Mattei» è sempre lì, glorioso e malconcio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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