Parisi vuole i soldati in città: «Non sottovalutare la paura»

Il candidato del centrodestra apre il capitolo della sicurezza «Telecamere, vigili di quartiere e lotta agli abusivi delle case Aler»

Alberto GiannoniNon sottovalutare la paura. Restituire ai cittadini la serenità, anche con l'impiego di pattuglie dell'esercito. Stefano Parisi si schiera sul fronte più caldo a Milano, la sicurezza. E lo fa con il suo stile, concreto ma ragionato. Il candidato del centrodestra propone di riportare a Milano quei soldati che erano utilizzati anni fa per presidiare alcuni punti critici della città. I militari dell'operazione «Strade sicure» erano stati accolti come autentici «liberatori» delle periferie, in certi casi letteralmente salutati dagli applausi della gente, come accadde in via Padova. Finché Palazzo Marino pose fine a quell'operazione, per ragioni ideologiche, più che politiche. «Ci sono molte cose da fare sul fronte della sicurezza - ha detto Parisi - C'è oggi una forte percezione di paura che è sottovalutata da Pisapia: Milano non è solo la zona 1, ci sono zone degradate. Il Governo ci ha già detto che non potremo fare assunzioni, ma vorrei reistituire i vigili di prossimità che aveva introdotto Albertini e riportare l'esercito, che ha funzioni di deterrenza. E soprattutto lavorare molto sulla tecnologia».Il candidato dei moderati ha dedicato grande attenzione al tema sicurezza, anche nel corso dell'intervista rilasciata a «Checkpoint» di Tg Com24. Ha spiegato che intende fare affidamento sui molti «occhi» che vigilano sulla città. E affrontando anche il tema («veramente critico») delle occupazioni abusive: «Il 45% di chi abita nelle case popolari - ha scritto - a Milano non paga l'affitto, mentre ci sono le famiglie oneste che vedono la propria casa occupata. Questo genera degrado e di conseguenza poi l'Aler non ha le risorse necessarie per la manutenzione, una situazione da terzo mondo». Ma non c'è solo il problema di sgombero delle case occupate. Anche quello dei centri sociali che - ha detto - «in modo violento contrastano l'attività delle forze dell'ordine, spesso con il plauso della sinistra». «Questi centri sociali e coloro i quali oggi occupano abusivamente le case sono quelli che danneggiano quelli che vivono nelle case popolari e pagano l'affitto e fanno fatica ad arrivare a fine mese». Sotto esame anche la gestione degli alloggi, che oggi «non è per niente efficiente», perché «quando si lascia una casa sfitta per 20 anni o quando ci sono case abitate da persone che non ne hanno titolo e non si fanno controlli, c'è qualcosa che non va. Bisogna rimettere in piedi una gestione efficiente di queste abitazioni».Sul fronte politico, Parisi ha smontato possibili strumentalizzazioni sul rapporto con la Lega Nord. Ha spiegato che il Carroccio «intercetta un malessere vero», in quartieri con cui la sinistra «ha perso contatto». Zone di Milano in cui la gente «ha paura di lasciare casa» proprio a causa delle occupazioni.

Confermata l'intesa con Matteo Salvini, da cui si aspetta «grande supporto oggi e nella vita della giunta».Grande supporto in campagna elettorale e - una volta vinte le elezioni - anche in giunta, Parisi si aspetta anche da Gabriele Albertini, l'ex sindaco pronto in prima fila a sostenerlo.

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