Partiti tutti contro tutti Ma adesso è Toninelli che deve dare risposte

Lite Pd-Lega e i 5 Stelle attaccano entrambi Però tocca al loro ministro battere un colpo

(...). La Lega però non ci sta a farsi mettere sul banco degli imputati e contrattacca il Pd, addebitando al management «renziano» collocato ai vertici del trasporto ferroviario statale, nella migliore delle ipotesi una grave disattenzione per la Lombardia, se non addirittura una sorta di boicottaggio. L'assessore Claudia Maria Terzi su questa linea ha dato battaglia in aula e i dati che dicono tutto sono due: zero treni in Lombardia su 480, 3 miliardi di investimenti regionali contro 170 milioni di Fs-Trenitalia. «Questa disparità di investimenti - ha attaccato l'assessore - è imputabile alla precedente gestione di Fs i cui vertici erano stati nominati dai governi di centrosinistra». «Trenitalia - ha proseguito - ha fatto solo ostruzionismo senza pensare ai cittadini». Il Carroccio non si limita ad attaccare il Pd, incalza anche gli alleati di governo, i 5 Stelle. Dal canto loro, i grillini addebitano tutto a Lega e Pd: il consigliere Gregorio Mammì ha detto che nella risoluzione votata ieri «manca una presa d'atto del fallimento dei partiti, della Lega in Lombardia e del Pd a Roma, nella gestione Trenord, oltre che le scuse ai pendolari». Forza Italia, con Gianluca Comazzi, indica le necessità attuali: nuovi convogli, personale qualificato e manutenzione della nostra rete. E a ben vedere, se si guarda al futuro, la responsabilità di una risposta oggi grava sui 5 Stelle e sul loro ministro delle Infrastrutture. Il lombardo Danilo Toninelli a fine agosto era stato improvvidamente trionfante, annunciando una «svolta». Nel giorno di un accordo che tutti gli altri interlocutori valutavano con prudenza, Toninelli salutava un «nuovo corso». E assicurava: «Non si tratta, come in passato, dell'ennesimo annuncio cui non seguono fatti». Purtroppo, fatti se ne sono visti pochi. E l'accordo sarebbe stato comunque insufficiente.

Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ieri si è tenuto fuori dalle liti politiche, ma non ha fatto sconti. Ha descritto l'impossibile gestione di Trenord in queste condizioni.

E ha incalzato Toninelli: «Sono ben contento che anche il ministro abbia deciso negli ultimi giorni di riprendere concretamente in mano il dossier del trasporto ferroviario lombardo e abbia convocato un incontro». Oggi è il giorno dell'incontro. «Finalmente - ha detto Fontana - potremo aprire il confronto che da mesi auspichiamo».

AlGia

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