Pasqua si avvicina ma nessuno ci pensa. Non certo chi di solito, già in questo periodo, si preparava come i panettieri e i pasticceri, ad allestire le vetrine per i clienti. Alle imprese dei dolci a Milano, Monza Brianza e Lodi e in Lombardia è stato è stato infatti proposto un questionario che chiedeva come stessero andando le vendite con questa emergenza. I risultati purtroppo non sono incoraggianti. Il 21,1 delle attività infatti sta pensando infatti di chiudere temporamneamente l'attività perchè (per il 52 per cento) il calo delle vendite è stato drammatico. I clienti che entrano nei negozi pensano a compare prodotti per la quotidianità e non certo per le feste in arrivo. Le vendite per il 57 per cento degli intervistati vanno infatti molto a rilento e 68 per cento prevede che nei prossimi giorni andrà anche peggio con un calo degli acquisti che andrà ben oltre il 50 per cento rispetto agli altri anni. Insomma una situazione difficile riassunta perfettamente anche dai comportamenti di chi entra nei negozi: il 26 per cento ha viso e mani coperte da cappelli, mascherine guanti, il 26,3 per cento compra prodotti a lunga conservazione e sceglie pane che dura più a lungo.
«E' una situazione dura commenta il segretario generale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero - L'auspicio è che in prossimità della Pasqua la crisi e le restrizioni si allentino, spingendo la clientela a un momento di riscatto che si potrà tradurre in acquisti di colombe e uova di cioccolato per un momento di festa in famiglia».
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