Qualche applauso e battute di incoraggiamento («vada avanti, resista, non ci abbandoni»). Un anziano contestatore invece lo ha atteso fuori dalla farmacia per sfogare la sua rabbia contro di lui: «Questo qui è capace di emettere solo nuovi titoli, ha tolto la pensione ai nostri figli». Favorevoli e contrari al premier Mario Monti. Dopo aver di fatto aperto la crisi di governo, ieri mattina non ha rinunciato alle proprie abitudini. Intorno alle 12.15 è arrivato come di consueto in piazza Wagner, alla chiesa di San Pietro in Sala, per assistere alla messa della domenica con la moglie Elsa. Monti e signora sono arrivati a bordo dell'auto blu dalla loro residenza in via Frua 7. Dentro, li attendeva già la figlia Federica.
Mentre i tg delle ore 13 mandavano in onda i servizi il terremoto politico in atto, e i segretari di partito ipotizzavano la discesa in campo di Monti con una lista, il premier ha preferito concedersi una passeggiata di circa un'ora con la figlia. La moglie Elsa è rientrata a casa, lui invece accompagnato dagli uomini della scorta si è avviato lungo corso Vercelli, tra il via vai della gente in giro per lo shopping natalizio. Meno generoso del solito, visti i tempi di crisi. Sul tragitto ha incrociato un clochard che chiedeva l'elemosina a terra, ma non ci ha fatto caso. Un sudamericano lo chiama «Mario, Mario».
Il presidente del Consiglio si è fermato per una breve tappa in farmacia. É in quel momento che un anziano lo ha aspettato all'esterno per contestarlo. Altri passanti hanno compensato le critiche con qualche applauso di incoraggiarlo. Una sosta decisamente più rilassante alla storica pasticceria «Biffi» in piazzale Baracca, dove Monti si è concesso un caffè con una brioche salata al prosciutto. Con la figlia sottobraccio, ha ripercorso la stessa strada al contrario ed è rientrato in via Frua per il pranzo. Nessun commento ai giornalisti, solo un «grazie e arrivederci».
Se Monti non si esprime, per lui lo fanno - eccome - i politici locali. L'assessore Bruno Tabacci, parlamentare dell'Api e montiano della prima ora, lo immagina già presidente della Repubblica, «io non ho mai dubitato che restasse nel campo della politica - afferma -. Credo che in continuità con Napolitano potrebbe essere un ottimo Capo dello Stato».
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