«Pd partito del potere Subito il candidato della gente normale»

Messaggio del capogruppo di Forza Italia: «Alleati con chi era in piazza, Ncd con Sala Il centrodestra voce della Milano popolare»

Pietro Tatarella, capogruppo di Forza Italia in Comune, la piazza di Bologna cosa cambia per Milano?

«La bella piazza di Bologna ci dice che da oggi siamo sicuri di una cosa: nel perimetro del centrodestra ci saranno Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia».

Sta dicendo che non sarà con voi chi non era in piazza?

«Bologna rispecchia perfettamente quel che sta accedendo a Milano. Il Pd starà con Ncd, che avrà con un altro nome. E Giuseppe Sala spingerà Sel fuori. Non ce li vedo gli amici di Pisapia con Sala. Nascerà a sinistra qualcosa da non sottovalutare».

Ncd andrà col Pd?

«Non si stanno neanche nascondendo, candideranno forse persone che non hanno trascorsi nel centrodestra ma è chiaro che vanno verso il sostegno a Sala e a un'intesa in continuità col governo».

E dalla vostra parte ci sarà spazio per civici e centristi?

«Possibile che nasca qualcosa, ma credo che sarà marginale. Forza Italia ha sempre accolto istanze e programmi della società civile. Ma troppo spesso le liste civiche propongono candidati che arrivano dalla politica e cercano solo di riciclarsi».

Ci sarà dunque una sinistra, voi e il Pd, che è...

«Una specie di nuova Dc».

E potrebbe avere appeal su una parte del vostro elettorato?

«Dubito che il nostro elettorato possa subire l'appeal di un partito che sta penalizzando imprese, pensionati e partite Iva. Nelle politiche di Renzi non c'è un provvedimento che possa raccogliere consenso dei nostri elettori».

Sala potrebbe attrarre voti da certi settori?

«Batteremo Sala con un programma che possa rilanciare Milano ma soprattutto si faccia interprete della sofferenza che c'è in città. Milano non è solo Expo e Porta Nuova. Ma anche pensionati, giovani, famiglie. Saremo interpreti di politiche sociali nuove».

Sala che candidato è?

«Il candidato di poteri forti, banche, mondi che pensano di governare il sistema sulle spalle dei milanesi normali che hanno esigenze diverse».

Su cosa punterete voi?

«Vorrei che il nostro cavallo di battaglia fosse una frase di Berlusconi, il “non lasceremo indietro nessuno”. Dobbiamo guardare a chi è in difficoltà. Uno spazio politico da occupare è sui temi economici ma anche su temi sociali con politiche liberali che rispondano alle famiglie che non ce la fanno».

Si parla di liste azzurre aperte...

«Aperte e competitive. Puntiamo almeno al 20% in città, non bisogna avere paura di aprire il partito».

La scelta del Pd con Sala vi impone di accelerare?

«Sì, entro fine mese credo che dovremo avere il candidato».

Chi lo sceglie? I leader di Bologna?

«Sì, continuo a pensare che lo strumento primarie non sia nelle nostre corde».

Il suo identikit?

«Un candidato del popolo. Una persona che voglia occuparsi di grandi temi ma anche di periferie, famiglie, problemi economici. Non ho mai nascosto simpatia per la candidatura di Del Debbio».

Potrebbe ripensarci?

«Credo di sì».

I grillini hanno scelto.

«Una scelta di continuità, è chiara

la volontà di candidarsi per una testimonianza ma non per vincere. Mi sembra una scelta per non mettere troppo in difficoltà il Pd. Senza nulla togliere a questa signora, non mi sembra possa servire per vincere in città».

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