Pdl e Lega limano il programma Formigoni smentisce una lista sua

Pdl e Lega limano il programma Formigoni smentisce una lista sua

Ormai si parla più del quando che del se. Prima o dopo il Consiglio federale del Carroccio fissato per martedì? Nel Pdl c'è un cauto ottimismo che il patto elettorale con la Lega possa essere suggellato (anche) ufficialmente già tra domani e lunedì. Gli emissari dei due partiti lavorano fitto sul programma del candidato unico in Regione Roberto Maroni. Dall'istituzione della macroregione al nord alla proposta del Carroccio di tenere sul territorio il 75% delle tasse prodotte dalla Lombardia, anche se si arriverà solo gradualmente a questo regime di federalismo fiscale (e si applicherà completamente solo nelle regioni del nord). Sotto esame la questione delle candidature: «si sta valutando» l'ipotesi di non ricandidare i consiglieri regionali uscenti, anche se i colonnelli del centrodestra preferiscono parlare di «rinnovamento delle liste» più che di sbarramento agli ex. Oggi e domani il presidente del Pdl Silvio Berlusconi sarà a Milano e nella sua residenza di via Monti (nella sfida nazionale a SuperMario, neanche la location sembra scelta a caso) riunirà i vertici del partito per tirare le fila. Se all'ultimo saltasse l'accordo con il Carroccio, il partito punterebbe su Maria Stella Gelmini, anche se l'ex ministro non è entusiasta di immolarsi in una partita che rischia di essere «suicida», si sarebbe proposto il coordinatore milanese Giulio Gallera, un quarantenne come il candidato del centrosinistra Umberto Ambrosoli. Ma tutti scongiurano piani «b» o «c», neanche il neonato Centrodestra Nazionale di Ignazio La Russa, che farebbe correre Viviana Beccalossi e che sceglierà con il metodo delle primarie di partito (lunedì nel Milanese e nei giorni successivi a Monza e Brianza) i suoi candidati in Regione. Domani riunione «sulle strategie future». E Roberto Formigoni? Il governatore che ha tirato la volata a Gabriele Albertini aspetta gli incontri del weekend per sciogliere le riserve. Al partito avrebbe chiesto garanzie per sè e alcuni fedelissimi nelle liste per il Senato. Ieri si è sparsa la voce che stesse lavorando a una sua lista per Palazzo Madama da presentare in Lombardia. Sotto le insegne del Pdl o in autonomia? Dal suo entourage qualche ora dopo la smentita: «Notizia del tutto infondata». Il capogruppo in Comune Carlo Masseroli, ciellino, dovrebbe candidarsi comunque vada alle regionali con Albertini. Ieri su Twitter contestava il patto con la Lega, «la proposta di mantenere il 75% delle tasse in Lombardia è un'altro modo di dire secessione. Spero che il Pdl trovi ancora il guizzo per scegliere la strada giusta (cioè Albertini)».

L'ex sindaco ieri ha incontrato i vertici regionali Udc dopo che il partito ha ufficializzato l'appoggio. Ancora scintille con Ambrosoli: «La sua campagna è pagata da Pd e Sel, la mia in autofinanziamento, sono l'unico candidato civico».

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