«Sarebbe certamente la tredicesima Provincia lombarda». Il governatore Attilio Fontana è pronto a dare il benvenuto ai 160mila abitanti del Verbano-Cusio-Ossola che il 21 ottobre andranno al referendum per decidere se passare alla Lombardia. Anzi, tornare alla Lombardia: la sponda occidentale del Lago Maggiore è stata a lungo milanese, la Val d'Ossola ha fatto parte del Ducato di Milano fino al 1743, a Cannobio il rito ambrosiano è rimasto in vigore anche dopo il passaggio alla Curia novarese nel 1817.
La provincia piemontese, nata nel 1992 per secessione da Novara, fra 38 giorni voterà per decidere se cambiare Regione. Ed è la prima volta che accade. «Volete che il territorio della provincia del Verbano Cusio Ossola sia separato dalla Regione Piemonte per entrare a far parte integrante della Regione Lombardia?».
Questo il testo del quesito referendario. E pur con la cautela imposta dal rispetto per l'esito del voto, il presidente della Regione fa capire che la Lombardia accoglierebbe a braccia parte i nuovi territori e i nuovi cittadini. «Ciò che posso ribadire - dice Fontana al Giornale - è che io credo nell'autodeterminazione, e se la gente chiede di venire allora diremo benvenuti con noi, anche perché credo che ci siano ragioni storiche e culturali che ci legano a quella terra». «Oltre a ciò - prosegue il presidente della Regione - una delle ragioni per cui sono molto sensibili è il fatto che abbiamo creato una sorta di agevolazione, uno sguardo privilegiato per le aree di montagna, sia con l'istituzione di un assessorato, sia con l'autonomia particolare per le zone di montagna. Questa provincia è montana, questi privilegi sono un aspetto che a loro interessa molto». Di sicuro, se ci fosse questa entrata, sarebbe dalla porta principale. Senza futuri smembramenti: «Sarebbe la tredicesima Provincia lombarda - assicura Fontana - certamente». E certamente il presidente sa che un «sì» sarebbe un segnale importante sull'appeal della Lombardia, e la confermerebbe come una delle Regioni-traino in Europa, uno dei cuori pulsanti dell'intero continente.
La provincia che va al voto è un territorio ricco, oltre che di grande pregio ambientale: i suoi monti, laghi e riserve naturali attraggono quasi la metà dei flussi turistici piemontesi.
Eppure per i promotori del referendum - fissato dal governo su proposta del ministro dell'Interno Matteo Salvini - il Piemonte è distratto e lo trascura. Ora, parola a 130mila elettori. Al Parlamento il compito di ascoltare la loro voce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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