È la più grande missione umanitaria in corso fra quelle italiane, e forse anche europee. Una carovana dell'Associazione Italia-Ucraina Maidan è partita sabato direzione Ucraina. Per passare la frontiera, il convoglio ha il permesso del consolato ed è accompagnato da un mezzo dei vigili del fuoco. Da Milano ha attraversato tutta la Slovenia, l'Ungheria e la Romania, fino a Siret, estremo nord del Paese, sul confine. L'ultima tappa sarà a Chernovtsy, in Ucraina. Lì, i volontari dovranno scaricare il materiale e recuperare i profughi. Si parla di 500 persone.
A bordo una dozzina di volontari provenienti da tre regioni, fra loro anche Oscar Strano e Filippo Jarach, già consiglieri municipali, ma in questa missione solo volontari. Strano è stato presidente del Consiglio municipale 4 e oggi rappresenta il comitato Salomone. Jarach, candidato presidente del Municipio 1 per il centrodestra, nel 2016, sottolinea che la politica non c'entra: «Andiamo a dare un piccolo aiuto a chi oggi vive una grande tragedia». «Siamo in tanti - racconta Strano - C'è amore in questo viaggio», e intanto sorseggia il caffè preparato dalla mamma e conservato nel thermos. Il viaggio è sfiancante. «La paura è percepita chiaramente anche qui». Quando mancano 250 chilometri, in montagna, comincia anche a nevicare. «Ci riposeremo su per organizzare al meglio la traversata con le 500 persone - raccontano - Stanchi (dopo un giorno intero di viaggio, ndr), ma felici».
Intanto continua il lavoro incredibile dell'associazione «Soleterre» che sta evacuando e portando in Lombardia i bambini ucraini malati oncologici. La situazione, se possibile, è ulteriormente precipitata. È diventata critica anche nella città ucraina di Leopoli, dove Soleterre e San Matteo di Pavia hanno una collaborazione storica con il «Western Ukrainian Specialized Children's Medical Center». Obiettivo: curare bimbi malati di tumori leucemici, anche con la creazione di un centro di trapianto di midollo finanziato dalla Fondazione Rosa Prístina. «Dall'alba - spiegava ieri il presidente di Soleterre il dottor Damiano Rizzi - con il board dell'ospedale e le autorità locali cerchiamo di comprendere gli eventuali piani di evacuazione. Al momento un primo nucleo di bambini verrà trasferito in Polonia e poi in Italia.
Vista la modalità di guerra ibrida in atto, senza più alcuna distinzione negli attacchi a militari o a civili ucraini. Non ci sarebbero già da ora le condizioni per restare in ospedale. Nello stesso tempo evacuare l'ultimo importante ospedale rimasto comporta scelte molto complesse e non immediate».
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