Più limiti alle moschee, via all'esame della legge

Più limiti alle moschee, via all'esame della legge

Approda all'esame della commissione Territorio e Infrastrutture del Consiglio regionale lombardo il progetto di legge di cui è primo firmatario il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo, per limitare la costruzione di nuovi edifici religiosi. La proposta, presentata soprattutto per evitare il proliferare di moschee in Lombardia, prevede di stabilire vincoli urbanistici rigorosi (come l'obbligo di uno spazio di parcheggio pubblico pari o superiore al 200% della superficie dell'edificio) per chi chiede l'autorizzazione. Il testo leghista, che ha raccolto il sostegno esplicito di larga parte del centrodestra, prevede anche di vincolare la costruzione di nuovi edifici di culto non cattolici all'esito di un referendum consultivo fra i cittadini del territorio comunale. Su questo aspetto, però, non tutti gli alleati sono d'accordo. Nella seduta di giovedì pomeriggio, la commissione presieduta da Alessandro Sala (Lista Maroni) procederà alla nomina del relatore del progetto di legge. E il relatore dovrebbe essere un altro leghista. Nelle successive sedute dovrebbe iniziare la discussione.

Nella proposta di legge, che andrà in commissione giovedì, si introducono limiti alla realizzazione di nuovi luoghi di culto: oltre al requisito dei parcheggi anche la distanza minima da altri luoghi di culto. E si prevede una forma di consultazione dei cittadini interessati, per esempio attraverso referendum on line: «Vedo che il Comune pensa di ricorrere a questo strumento per progetti di riqualificazione da sottoporre ai cittadini - spiega Romeo - non vedo perché non si possa fare anche per questo, senza spendere troppi soldi». Sul referendum i partiti del centrodestra hanno preso posizioni differenziate, ma su altri contenuti della proposta non dovrebbero emergere particolari problemi nella maggioranza.

Qualche collega consigliere regionale, inoltre, ha proposto al primo firmatario Romeo di introdurre ulteriori limitazioni attraverso norme da approvare con emendamento, come per esempio l'obbligo della video sorveglianza. «La proposta per il nostro gruppo ha la priorità - dice Romeo - questo significa che speriamo di portarlo in aula entro la fine dell'anno».

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