Il cambiamento e la modernità di una metropoli non si misura soltanto con il Pil e i piani urbanistici, ma anche sulla capacità di aprirsi a tutte le voci che la compongono; anche quelle degli ultimi. «Tutte queste voci rappresentano l'anima della città, nell'obbiettivo comune di essere tutti parte attiva del cambiamento», ha detto ieri il presidente di Ambrosianeum Marco Garzonio, alla presentazione del Rapporto sulla Città 2019, realizzato in collaborazione con il Centro di ricerca Wwell (Welfare, Work, Enterprise, Lifelong Learning) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, con il contributo di Fondazione Cariplo. All'evento, battezzato come primo momento del «sinodo laico» al servizio di Milano erano presenti l'Arcivescovo di Milano Mario Delpini e l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, facente veci del sindaco Giuseppe Sala. Il rapporto, piattaforma di future strategie di intervento, ha raccolto trenta testimonianze - tra politici, accademici, laici ed ecclesiastici in cinque aree tematiche, che hanno risposto all'invito che l'arcivescovo di Milano, aveva rivolto alla città il 6 dicembre nel suo discorso di Sant'Ambrogio. «I contributi della prima sezione analizzano le declinazioni che la polis di Milano ha, il modo in cui intendiamo città, il suo governo, la cittadinanza attiva» ha riassunto la curatrice del Rosangela Lodigiani, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell'università Cattolica. «Quello che emerge è il profilo di una metropoli plurale e cosmopolita non solo per composizione ma anche per vocazione. La seconda si focalizza sull'apertura all'altro, un'apertura come legame sociale e di cittadinanza, un legame che ci porta a riscoprire il lato umano comune. La terza affronta il tema del welfare come partecipazione attiva e responsabilità attiva condivisa e da condividere. La quarta tratta il lavoro, che ci realizza come persone in relazione con gli altri. «Il mercato del lavoro milanese dimostra che siamo fuori dalla crisi ma abbiamo ancora aree affette da maggiori criticità come i giovani, che non hanno ancora recuperato il gap dalla crisi del 2008». L'ultima sezione è invece dedicata a Milano città universitaria e della conoscenza: «Dobbiamo capire come la città può guardare agli studenti come talenti da far fiorire dentro la città e non solo come fruitori di grandi opportunità».
Il presidente di Ambrosianeum Garzonio ha quindi invitato a riallacciare lo scambio intellettuale che caratterizza la storia culturale di Milano per sconfiggere le infezioni psichiche collettive. «Se non curiamo l'anima da un punto di vista collettivo, rischiamo delle infezioni psichiche collettive che ci portano a non pensare più».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.