Il piano di Pisapia: "Pronti 5 milioni di euro per dare casa ai rom"

Mentre 30mila famiglie sono in lista d’attesa per un alloggio, Pisapia lancia il piano rom

Il piano di Pisapia:  "Pronti 5 milioni di euro  per dare casa ai rom"

É questione di settimane, entro fine luglio chiuderà quello di via Novara perchè si trova su terreni Expo. E i campi nomadi regolari in città scenderanno a 6, l’obbiettivo «è di arrivare a mantenerne solo due entro fine mandato» assicura l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, la scelta dovrebbe cadere su via Chiesa Rossa e Martirano su cui negli ultimi anni il Comune ha investito di più. Per accelerare l’iter venerdì la giunta voterà un’informativa per far partire un nuovo piano per i rom, dopo quello targato Moratti-Maroni che affidava poteri straordinari e 13 milioni al prefetto Gian Valerio Lombardi, bloccato dal Tar nel novembre 2011.

E fermi sono rimasti anche 5 milioni, che la giunta chiederà al governo (e prefettura) di sbloccare al più presto per proseguire nel piano di ridimensionamento dei campi. Compresi quelli abusivi: più delle baraccopoli regolari arrivano da ogni quartiere le proteste dei residenti, esasperati dalle favelas abusive che spuntano come funghi. Tra i più infuriati: Rubattino e la zona del cavalcavia Bacula. É di ieri la notizia che almeno l’occupazione abusiva di via Gatto ha i giorni contati. La ricetta del Comune parte proprio da questo esempio: l’insediamento del Forlanini conta oltre 150 persone (almeno 75 sono bambini), il biglietto da visita è un’enorme montagna di sacchi della spazzatura. La maggior parte delle famiglie arriva dal campo di via Sacile, andato a fuoco tre volte, l’ultima ad aprile. «Lo smantellamento del campo di via Gatto/Cavriana è imminente - assicura Granelli -. Alle famiglie che hanno occupato l’area proporremo delle situazioni abitative legali, dove è possibile e opportuno». Una frase che la dice lunga sulla strategia. Il questi anni il centrodestra ha sempre offerti ospitalità a donne e bambini.

«Ora per la prima volta stiamo tenendo conto del nucleo familiare, per salvaguardare l’unità». Dopo l’incendio di vai Sacile una settantina di rom abusivi sono state accolti nella sede della protezione civile in via Barzaghi, poi sono partiti i percorsi di accoglienza attraverso il privato sociale. Il Comune non assegna direttamente gli alloggi, ma stanzia fondi alle onlus che sistemano concretamente u nomadi in alloggi, quattro le famiglie di via Sacile già sistemate in case, stessa offerta verrà fatta in via Gatto, per chiudere via Novara stanno per essere firmati 15 progetti di accoglienza, dall’alloggio al sostegno per il mutuo, in qualche caso rimpatri in Romania.

«Basta con gli sgomberi senza soluzione di accoglienza, ora il registro cambia» spiega Granelli. I 5 milioni serviranno a trovare casa ai nomadi dei campi regolari e irregolari, il Comune conta di accedere anche a fondi Ue dedicati all’integrazione. Con la regia della Casa della carità di don Colmegna, a chi si impegna in un percorso di integrazione - ricerca del lavoro, bimbi a scuola, astensione dai reati - il passaggio dalla struttura temporanea all’alloggio è breve. Il tutto «alla faccia dei 30mila milanesi in graduatoria per ottenere la casa popolare - accusa il Pdl Riccardo De Corato che avverte -: aspettiamo il Piano per consegnarlo direttamente alla Corte dei conti perchè non si usino fondi dello Stato o comunali per finanziare alloggi a rom provenienti da campi abusivi». Idem l’assessore alla Sicurezza Stefano Bolognini (Lega): «Il Comune ha deciso di diventare un’agenzia immobiliare e vuole offrire le case dei milanesi solo ai rom.

Prepariamoci, d’ora in avanti saremo sempre più invasi». Per evitare le continue rioccupazioni, nel piano sarà prevista anche la rapida assegnazione temporanea delle aree sgomberate ad associazioni o privati che dovranno farsi carico della messa in sicurezza.

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