In piazza per chiedere il voto La Lega: «Aria nuova a Lodi»

Salvini: «Sciogliere il Comune». Forza Italia: «Noi garantisti» Guerini più defilato, si indebolisce la sfida del Pd al Pirellone

Il sindaco si autosospende dal Pd ma alla Lega non basta. Il Carroccio domenica manifesterà in piazza per chiedere di tornare al voto a Lodi, Comune sotto i riflettori nazionali dopo che il sindaco, Simone Uggetti, è stato arrestato nell'ambito di un'indagine che ipotizza la «turbativa d'asta» in una gara per la gestione di piscine comunali. Matteo Salvini a Radio Padania lo ha annunciato parlando del Pd: la Lega chiederà «lo scioglimento» del Comune. Insomma darà battaglia sul terreno politico. Il segretario lombardo del Carroccio, Paolo Grimoldi, definisce una «presa in giro» l'autosospensione. E Pietro Foroni, lodigiano, ex presidente della Provincia e oggi consigliere regionale leghista, conferma e spiega: «Umanamente sono vicino a chi soffre, poi non si parla di corruzione o concussione, quindi di arricchimenti. Ma non si può banalizzare o minimizzare. Un conto è fare un bando per le associazioni, altro sarebbe far vincere un'associazione amica degli amici». Foroni parla di un Comune «da tempo al centro di vicende poco chiare, mentre il mondo va in un'altra direzione, che è quella della trasparenza». Politicamente il risultato di queste valutazioni è molto chiaro: «Dopo 20 anni di centrosinistra c'è bisogno di aria nuova, come in altre realtà magari è il centrodestra che governa da 20 anni». Lorenzo Guerini, oggi braccio destro di Matteo Renzi al Pd, è stato a lungo sindaco a Lodi. Ed è un dirigente stimato anche in campo avverso, ma oggi vede indebolita («seriamente compromessa» dice Grimoldi) la sua ambizione - al momento solo vociferata - di sfidare il centrodestra alle prossime elezioni regionali.

Dalla richiesta di rinnovamento, Foroni non si chiama fuori. Ed esclude categoricamente di nutrire ambizioni personali: «Smentisco fin d'ora questa possibilità - dice - a Lodi ci sono tante personalità e non si farà fatica». Non sembra intenzionato a cimentarsi in prima persona con una sfida elettorale cittadina un altro lodigiano di peso come Claudio Pedrazzini, capogruppo di Forza Italia, che da un lato ribadisce «siamo stati sempre contrari a questa amministrazione», dall'altro conferma in tutto e per tutto la linea garantista degli azzurri: «Noi siamo garantisti sempre, non solo con gli amici.

Io auspico un accertamento rapido delle responsabilità ma mi riservo di approfondire la vicenda, anche se gli ultimi sviluppi sembrerebbero confermare le tesi dei pm. Certo amministrare in queste condizioni è difficile - prosegue Pedrazzini - ma un atteggiamento giustizialista non è responsabile».

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