Dormono, si lavano e vanno in bagno. Davanti a tutti, in Piazza Mercanti. Non vivono in lussuosi appartamenti, ma sotto il loggiato del 300. In tutto se ne contano sei: tre «inquilini» fissi e tre che passano di tanto in tanto. Sono i senza tetto che hanno scelto di abitare sotto la sala del Palazzo della Ragione, antica sede delle attività giudiziarie in città.
«Non danno fastidio - spiega Elena, impiegata alla Banca Popolare di Lodi - il problema è che usano la loggia come fosse una latrina». Lei che ogni giorno, da tre anni, viene a lavorare nella sede che si trova in Piazza Mercanti 5, li vede sempre: «Fanno i loro bisogni platealmente - racconta - senza badare né a noi, né ai turisti inorriditi».
Poi passano gli addetti alla pulizia e cercano di eliminare ogni traccia. «Ma lodore si sente - precisa Anna che da tre mesi lavora con Elena - anche se, per fortuna, ogni giorno vengono a pulire». Secondo Walter, ledicolante che ha il chiostro proprio in fianco a Palazzo Giureconsulti, sede della Camera di Commercio, si deve fare di più: «Ormai il loggione è diventato un pisciatoio pubblico! - lamenta -. Io arrivo la mattina molto presto e li trovo che dormono ancora, sopra i cartoni che usano per ripararsi un po». E se è vero che non arrecano particolare disturbo, «a volte bisticciano per difendere il proprio angolino, quasi sopra ci fosse scritto il loro nome».
Chi preferisce i gradini, chi gli angoli più riparati. Sei volti per sei storie tutte diverse. Cè il clochard magrissimo che ieri cercava di convincere una signora a regalargli un paio di scarpe nuove per poter sostituire le sue, vecchie e con i buchi. Quello più grasso, che sembra il fratello di Babbo Natale e non nega mai un sorriso ai bambini che passando gli incollano addosso i loro sguardi incuriositi e poi ancora il più anziano, che ieri a metà mattina dormiva ancora, incurante dei turisti raccolti sotto gli archi, per ripararsi dalla pioggia. Tra loro cera anche Arina, 20 anni e la pelle bianchissima che rivela le sue origini russe: «Ci vorrebbe più luce - suggerisce - appena sono arrivata a Milano mi sono innamorata di questa piazza, bellissima, però è troppo scura e a volte la sera mi inquieta». Più in la cera Pasqualina, riparatasi dallacquazzone insieme ai due figli, che aggiunge: «Penso ci vorrebbe un restauro, o almeno una bella pulizia generale perché ci sono troppi escrementi di piccione».
Alberto, invece, che la Piazza la frequenta ormai da 20 anni ricorda che un tempo la situazione era ancora peggio: «Dopo lultimo restauro la condizione è migliorata di molto. Purtroppo però è rimasto il problema dei barboni, comune anche ad altre zone della città». Oltre il vetro della filiale della Popolare di Lodi dove lavora come impiegato, di «disgraziati» ne vede tanti: «Sa cosa farei a quei ragazzacci che dipingono sui muri? Gli taglierei le mani!».
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