Cronaca locale

Picasso si racconta tra le sue muse la politica e il teatro

Apre una retrospettiva del pittore spagnolo: in esposizione anche autoritratti e battaglie fra i tori

«Picasso e le sue passioni: ovvero, il teatro, il circo, la tauromachia, le donne e la politica». Mai titolo e sottotitolo sono stati più rappresentativi, per illustrare un artista e la sua opera, a Palazzo Vistarino di Pavia sino al 20 marzo, a cura di P. Gribaudo, catalogo Gli Ori editore.Sono temi centrali nell'immaginario artistico picassiano del XX secolo. La mostra propone un percorso articolato della sua opera, che aiuta a comprendere al meglio l'evoluzione del linguaggio artistico. Si va dai primi anni parigini, con le incisioni del ciclo «La suite des saltimbanques» (1913) all'esperienza più matura delle opere grafiche (disegni e litografie) dedicaste a La Celestine del 1971. Un nucleo tematico importante è costituito dalle ceramiche: una delle poche collezioni complete, provenienti da una collezione privata, del ciclo Tauromachia (1959) cui Picasso si dedicò dopo la fine della Seconda guerra mondiale e lungo tutti gli anni Cinquanta.La mostra è una cavalcata nella grande varietà di tecniche usate da Picasso lungo tutta la sua lunga vita artistica: ceramica (vasi, piatti, brocche, mattonelle dipinte), scultura, grafica, oli su tela, pastelli. Un'esposizione eterogenea per ricerca stilistica, che culmina nei due dipinti «Tete de femme» (1943), olio su cartone intelato, e «Autoritratto» (1967), gouache e inchiostro di china, esposti nella sala della marchesa del Palazzo.La donna è il soggetto più sentito nella pittura di Picasso, la sua verità più nascosta, il cavallo di battaglia più sicuro nella guerra di conquista della realtà. È la joie de vivre e nello stesso tempo l'ossessione cui dare forma. L'inseparabile compagna e la regina. Alcuni biografi hanno attribuito a Dora Maar l'influsso sulla vita di Picasso dal '35 al '43, visibile anche nel suo radicale cambiamento di stile pittorico. Il temperamento nevrotico e intellettualmente isterico della Maar portò l'artista all'esasperazione del suo espressionismo estetico, sia nella scomposizione dei piani prospettici sia nella profondità e acutezza interpretativa del carattere di lei. «Tete de femme» è l'ultimo di una sequenza di quattro ritratti realizzati nel giugno del '43: una sorta di addio alla sua musa prima di incontrare la sua nuova compagna e ispiratrice, Françoise Gilot.«Picasso e le sue passioni» illustra anche il narcisismo del pittore spagnolo, ovvero l'amore e l'interesse per se stesso. In «Autoritratto» (1967), il tema è l'identità e l'alterità: Picasso è uomo, artista, alchimista, ma anche «Minotauro», toro, demone, l'ombra che affiora dall'inconscio per tradire l'identità nascosta. Nella sua costante decostruzione dell'Ego, Picasso si ritrae davanti allo specchio dell'anima, nell'ossessione di rivelare la sua identità.Per l'eccezionalità della sede espositiva, per la prima volta aperta al pubblico, i visitatori di «Picasso e le sue passioni» potranno anche ammirare lo spazio dedicato a tre rappresentazioni innovative di «Guernica». Il primo, Stefano Bressani, con l'«Urlo alla vita», ne dà un'interpretazione nel segno della speranza; il secondo, Paolo Baratella, ne fa una trasposizione che «alza la voce» per dire il suo no alla guerra; il terzo, Paolo Ceribelli, ne coglie la ripetizione ossessiva, il suo perdere prima profondità, poi forma, infine colore, sbiadendosi così come si sbiadiscono i nostri propositi di miglioramento.

Accanto alla mostra convivono attività didattiche con vari laboratori.

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