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La Pietà in Duomo? «Idea assurda»

L'assessore Del Corno boccia il progetto. Per Expo il capolavoro di Michelangelo resta al Castello

La Pietà in Duomo? «Idea assurda»

Enrico Silvestri a pagina 4

La Pietà Rondanini è diventata milanese nel 1952. Un affare, come è nell'anima della città: 135 milioni di lire per averla dalla famiglia che a sua volta aveva acquistato il palazzo romano dei marchesi Rondanini, ai quali il capolavoro apparteneva dal 1774. Tutto per dire che il tema dell'allestimento dell'opera ultima di Michelangelo non è nuovo. Accompagna l'intera, tormentata storia. Una scultura senza committente, scolpita e riscolpita dall'artista per se stesso, dal 1552 fino al giorno della morte, nel febbraio del 1564, quando ancora scalpellava il marmo con arte, sofferenza e ricerca di Dio.

Quando la Pietà approdò a Milano, le fu regalato questo elegante allestimento nella Sala degli Scarlioni del Castello Sforzesco. Nessuno dubitava che fosse un luogo provvisorio e invece è rimasta lì fino a oggi, nonostante la polemica si sia accesa da subito, tra appelli come quello di Emilio Tadini o di Arnaldo Pomodoro, che si era lamentato perché la Pietà era rimasta sepolta «come in una cripta». Basterà il nuovo allestimento a cui lavora il Comune a tirarla fuori dal sarcofago? (...)

In questi giorni non hanno trovato posto sui treni pieni di vacanzieri e non sono calati in massa su Milano. Ma passato Ferragosto l'afflusso dei profughi in città riprenderà e pieno regime: già annunciato l'arrivo nelle prossime ore di 600 tra eritrei e siriani. Da ottobre ne sono transitati 25mila in città, con una media di 1.300 ospitati ogni notte nei centri accoglienza. I profughi infatti non hanno intenzione di fermarsi a Milano, ma la considerano una tappa intermedia, ottenuto lo status di rifugiati, per raggiungere Germania, Paesi Scandinavi o Gran Bretagna. Ma in attesa di trovare un posto in treno, bivaccano in stazione dove, nei momenti di massima crisi, sono arrivati ad ammassarsi fino a 800 persone. Massimo impegno del Comune e delle associazioni di volontariato per reperire sempre nuovi posti letto. Tra le strutture individuate per accogliere i profughi il Cie di via Corelli, ristrutturato dopo le devastazioni delle ultime rivolte e capace di 200 posti, e il Palasharp da trasformare in dormitorio.

Aumentano le persone con più di cent'anni e aumentano anche le nascite. Milano favorisce la vita, come dichiarano i dati rilevati dall'anagrafe. Sono 633 i milanesi che hanno virato la boa del secolo, e le donne vincono alla grande: 557 signore contro 71 uomini.

Beffati i fan dei Pink Floyd che attendevano

l'inaugurazione della prima esposizione mondiale dedicata alla celebre rockband e prevista per il 19 settembre alla Fabbrica del Vapore. La mostra è slittata a data da destinarsi e sul web piovono le proteste: «Ora chi ci rimborserà?»

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