Pisapia esulta e vuole sfrattare il governo entro ottobre

Lui ha fatto da apripista, con una vittoria, inaspettata dai più, contro il candidato di centrodestra Letizia Moratti. Ed ora il sindaco Giuliano Pisapia legge la nuova mappa amministrativa lombarda e dà lezioni e consigli ai sindaci appena eletti o in lizza per il secondo turno.
La Lega affonda, il Pdl zoppica e il Pd stravince. Questa la lettura dei dati da parte di Pisapia, che non può che esultare davanti alla nuovo scenario politico.
«Il Pdl è liquefatto - fa la sua diagnosi il sindaco - e credo che al suo interno ci saranno ulteriori divisioni. La Lega scompare, salvo il caso di Flavio Tosi, che rappresenta un’anomalia». La rivelazione di queste amministrative invece «è il ritorno in gran parte delle città di una coalizione allargata di centrosinistra, formata dai partiti e da liste civiche»: un dato che «mi dà grande speranza per il futuro». Pisapia avverte che questo è solo l’inizio: «La coalizione ha ottenuto risultati insperati, che la porteranno alla vittoria nella sfida finale». E ora indica la possibile scadenza per il ritorno alle urne per le politiche, «il governo Monti può terminare, si vada rapidamente alle urne, a settembre o ottobre al massimo». Ma a decretare la fine dell’esecutivo, per Pisapia «sarà il centrodestra». Ora «è il momento che ci sia la volontà di scelte politiche e non tecniche perchè per decidere come fare investimenti o creare condizioni di equità nel Paese ci vuole una coalizione coesa. Credo quindi che il Pd e il centrosinistra dovrebbero organizzarsi per il programma e la scelta del candidato, per essere pronti in ogni momento». Dietro alla debacle del centrodestra, il sindaco sostiene che, in parte, ci siano anche gli scandali degli ultimi tempi, sia in casa Lega sia in Regione Lombardia. «Questi scandali - sostiene - hanno inciso sulla Lega ma non credo sul Pdl, riconosciuto invece come il responsabile dell’attuale crisi. Il Pdl non ha possibilità di recupero in tempo brevi».

Infine il sindaco dà alcuni consigli ai candidati che già dalle prossime ore potrebbero essere eletti: «Non fare promesse, non dare tempi certi, ascoltare tutti, pigliarsi pure le lamentele, dare spiegazioni sul fatto che ci sono priorità e non si può dire sempre sì a tutti».