(...)Ma anche il governo che per Vendola ha trasformato il parlamento in un «votificio, peggio che con Berlusconi». Annunciando poi la nascita di un «coordinamento delle sinistre» con doppia militanza e doppia tessera che dovrebbe riportare a galla un mondo e un progetto politico condannato dalla storia ancor prima che dagli elettori. In prima fila c'è anche Pippo Civati, uno dell'ala più radicale del Pd. «Qui mi sento a casa, tra compagni e amici».
«Non entrerò» ha risposto al nuovo progetto Pisapia che al suo arrivo in sala è stato accolto da un'ovazione che ha bloccato i lavori. «Mi occuperò di Milano per le sfide che attendono la città nei prossimi mesi». Altro lavoro per gli esegeti del Pisapia-pensiero che dovranno spiegare se questo significa che si candiderà nel 2016 o che proprio quelle «sfide» saranno la buona scusa per sfilarsi. Con il sindaco che, però, a Vendola dice che «oggi è nato un fondamentale progetto che non possiamo buttare via». Assicurando la sua partecipazione, senza però spiegare in che ruolo. «Io sarò a fianco a voi, ma il compito è di chi ha espresso oggi capacità e volontà di innovare». L'idea è di proporre un modello Tsipras, con «i sindaci del centrosinistra che devono essere il nostro punto di ripartenza, altrimenti riperdiamo ancora». Parole che hanno fatto infuriare Bussolati, rimbeccato dal consigliere Sel Luca Gibillini: «Il nervosismo di alcuni dirigenti di maggioranza renziana del Pd, dicono che stiamo facendo bene e sulla strada giusta. Stai sereno, amico renziano, ognuno con il suo progetto proverà a rappresentare chi vuole».
Per la coordinatrice di Fi Mariastella Gelmini «le contorsioni di Pisapia, senza neanche una parola concreta su Milano, segnano la fine della rivoluzione arancione e il naufragio delle tante speranze riposte in questo sindaco. La frattura tra le due sinistre che arriva da Roma ha già bloccato l'operatività della giunta milanese, come abbiamo già visto nelle liti tra assessori di diversa ispirazione. Si aprono grandi spazi per un'alternativa moderata e lo dico soprattutto agli alleati di centrodestra». Di un «canto del cigno» parla Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia). «L'appello di un Pisapia che si sente abbandonato dal Partito democratico e si appella a Sel che lo ha lanciato dopo che i colonnellidel Pd non nascondono più la possibilità di un altro nome». Ricordando le indiscrezioni secondo cui Pisapia avrebbe già offerto a Renzi la disponibilità per un ruolo da ministro della Giustizia. «Personalmente - aggiunge De Corato - spero che Pisapia si ricandidi e i milanesi possano presentargli il conto». Vista anche l'inchiesta di Panorama con 6 su 10 che gli chiederebbero di farsi da parte.
Immediata la replica del capogruppo di Sel Mirko Mazzali: «Si rassegni De Corato, in questa tre giorni di Human Factor non c'è stato nessun canto del cigno, ma solo migliaia di persone che hanno discusso, parlato, ragionato. E l'unico canto che si è sentito è stato Bella Ciao ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.