Il sindaco «gentile» (almeno) nei toni mantiene laplomb. Ma la pazienza è al limite. Lavvocato due giorni fa è stato chiamato in causa da Idv e Federazione della sinistra. «Spieghi allassessore al Bilancio Bruno Tabacci le responsabilità anche politiche che comporta lappartenenza alla giunta di Milano», è «inaccettabile e anche poco serio pensare di poter conciliare valori e programmi dello schieramento di centrodestra con lappartenenza alla giunta Pisapia» hanno polemizzato da un lato il dipietrista Stefano Zamponi, dallaltro gli esponenti della sinistra radicale Antonello Patta e Basilio Rizzo, presidente dellaula a Palazzo Marino. Non hanno digerito in silenzio luscita elettorale del preteso assessore tecnico qualche sera fa a Vimodrone. Lonorevole dellApi che a Milano è in giunta e subisce lopposizione del terzo polo, è andato a sostenere il candidato sindaco del centrodestra Carlo Bassi, appoggiato da una lista che vede uniti Pdl, Nuovo Psi, Api, Fli e Udc e Alleanza ecologia. Roba da equilibristi. La rabbia a sinistra era già montata quando Tabacci un paio di settimane fa era emigrato a Verona per sponsorizzare con entusiasmo il bis del sindaco leghista Flavio Tosi. E dopo Vimodrone, è esplosa. Con il sindaco che questa volta ha dato un ultimatum al doppio gioco di Tabacci. Allinterno della giunta «non cè malumore - assicura - ma una coesione molto forte su tutti i temi». Poi, «su un tema di carattere politico» ha aggiunto è «del tutto evidente» che «quando ci saranno elezioni nazionali e regionali, allora la giunta dovrà essere unitaria anche nei luoghi dove si va a mantenere limpegno politico e a fare campagna». Un avvertimento a Tabacci. Che già non perde occasione per distinguersi dal sindaco nelle polemiche contro il governo Monti. Per Pisapia, lo era allinizio ed «è sempre più evidente che questo governo debba avere scadenza breve». Il suo assessore non perde occasione per lodare le imprese di SuperMario, lultima la nomina del supervisor ai tagli Enrico Bondi («magari lo facessimo anche negli enti locali»). E in vista di un eventuale voto anticipato in Regione, Tabacci che sogna loccupazione dei piani alti del Pirellone (con quale coalizione?) dovrà smettere i panni del camaleonte. Del resto sa bene Pisapia, che lo ha chiamato per affidargli la delega più pesante, come in 15 giorni sia passato senza traumi dagli spot per il sindaco di Api, Fli e Udc Manfredi Palmeri, alla giunta arancione.
Su Facebook il popolo di sinistra ha già scaricato Tabacci.Al consigliere di Sel Mirko Mazzali che si limita a un sintetico «io a Vimodrone non ci sarei andato», seguono commenti infuriati. «Altro che corsa per la Regione - scrive qualcuno -. Tutti i cittadini che hanno a cuore il destino di Milano si uniscano in un bel Tabacci go home (vai a casa, ndr.)». Cè chi propone raccolte di firme on line o dal vivo. Il consigliere Pd Andrea Fanzago invece si inserisce per fare presente che anche Basilio Rizzo a San Donato è andato a supportare il candidato di Rifondazione che corre anche contro il centrosinistra unito e «se non vinciamo al primo colpo è anche per colpa di queste liste». Ma schierarsi con Pdl e terzo polo che a Milano fanno opposizione è tutto un altro discorso. «Lopportunismo di Tabacci non ha limiti. Come fa Pisapia a lasciargli le chiavi per i provvedimenti più importanti sperando che faccia gli interessi dei milanesi?» domanda il capogruppo Pdl Carlo Masseroli.
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