Pisapia ora vuole scegliere il candidato-governatore Crisi di nervi nella sinistra

Un «cortocircuito». «La confusione impera». «Il sindaco vuol mettere il cappello sulle regionali, ma non ha le truppe». Fuori virgolette, lo sfogatoio della maggioranza a Palazzo Marino è più sincero. E descrive alla perfezione il timore che la campagna elettorale per Lombardia mandi allo sfascio quel famoso «modello Milano» che è già in crisi di consensi. A dirlo lunedì in aula, del resto, non sono stati i consiglieri del centrodestra, ma esponenti di Sel e Idv. Luca Gibillini e Raffaele Grassi hanno sparato fuoco amico contro la giunta. «Quel grande consenso che ci ha portati alla vittoria si è raffreddato, dagli annunci ai fatti passano mesi, i cittadini sono esasperati». Tanto che anche il Pd ora ritiene indispensabile, dopo il ponte del Primo, una riunione di maggioranza con il sindaco per darsi un codice di comportamento durante la campagna. Con Pdl e Lega che affondano: il 19 novembre è già fissato un consiglio con all'ordine del giorno le nuove deleghe e la sospensione di Tabacci («chi scrive il Bilancio 2013 mentre l'assessore si concentra sulle primarie?» attacca il Pdl Carlo Masseroli). Sarà un check up alla giunta. Richiesta firmata dai capigruppo di opposizione, tranne 5 Stelle.
Codice di comportamento: un'utopia. È già partita la lotta per la sopravvivenza della sinistra radicale. Le elezioni in Sicilia sono state un tracollo: Sel e Idv fuori dalla maggioranza. Se la catastrofe si ripetesse in Lombardia e Lazio? Qui a metterci il carico è l'assessore Franco D'Alfonso che detta la linea degli «arancioni»: critica De Magistris e Sel che vogliono candidare Giulio Cavalli, boccia il rottamatore del Pd Beppe Civati a favore del cattolico Pizzul, nome su cui si concentrano i Democratici. Anche se il coordinatore provinciale Cornelli vuol giocarsi la partita alle primarie del 15 dicembre. Cavalli, senza citarlo, ieri ha replicato duramente: «C'è chi spinge per evitare le primarie. Chi armeggia fuori quinta è osceno per definizione, lasci perdere». Dà il benvenuto invece a chi come lui è disponibile alla sfida, il renziano Guerini («mio ottimo sindaco di Lodi»), Zamponi (Idv), Biscardini (Psi), la Kustermann. Anche il consigliere Pd Carlo Monguzzi pubblica su Facebook l'intervista a D'Alfonso e invita «compagne e compagni arancioni, se questo è il vostro leader, disertate!». Mentre «ai grandi capi» consiglia di «dare un'occhiatina» al sondaggio eseguito da SpinCon, società di analisi politica. Tra il 19 e 23 ottobre ha interpellato un campione di 1.463 persone sui governatori più adatti nel centrodestra e centrosinistra.

Da un lato è il trionfo di Albertini (28,7%), seguito da Maroni (21,7%), Formigoni (9.8%), pari merito Gelmini e Lupi (7,3%). A sinistra, primo Civati (29,9%), seguito da Tabacci (22,8%), Pisapia (14,5%), Colaninno (5,5%), Cavalli (3,9%), Martina (2,5%). Pizzul solo allo 0,8%.

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