Pisapia si fa la doccia vip e nomina Clooney

Obama se l'è cavata con una donazione per combattere la Sla e non ha mandato per il mondo le immagini della secchiata d'acqua ormai simbolo della beneficenza vip. Giuliano Pisapia ha preferito seguire le orme di Matteo Renzi, nominato da Fiorello, e si è sottoposto con studiato stoicismo al gavettone ghiacciato ( nella foto ). La location dell'«americanata» è la casa in cui il sindaco trascorre questi giorni di vacanza.

A sorpresa la nomination dichiarata da Pisapia: la star George Clooney, quasi un lombardo naturalizzato, con la sua celebre villa a Laglio sempre adorna di ospiti illustre. Ma perché proprio lui? Per le battaglie civili, rispondono i collaboratori del sindaco. Una scelta politica o di marketing urbano? Difficile dirlo, perché vale dollari e allure l'immagine di George, presto sposo in Italia con la bella avvocato londinese Amal Alamuddin, originaria del Libano. Un matrimonio di culture in un momento in cui i conflitti sono all'apice.

Pisapia si è lanciato nella secchiata gelata con tanto di registrazione video diramata via internet. La doccia se l'è fatta da sé. Pantaloncini corallo e maglietta blu, aria di chi ha perso una scommessa e deve pagare pegno più che da ardimentoso top gun, il sindaco ha girato il suo spot. «Mi hanno chiamato e io rispondo» dice nel video, mentre si alza coreograficamente in piedi dai gradini della porta d'ingresso in villa, in un grazioso cortile ingentilito dal verde e dalla vista azzurro. «E io chiamo tutti a contribuire, ma in particolare George Clooney a farsi una doccia gelata contro la Sla». Pisapia, che era stato nominato da Discoradio, ha lanciato un appello a Clooney: «Ascoltami».

Noi ricordiamo Clooney, uomo in perfetto stile Armani, al tavolo di Nobu. E poi all'Arco della pace per la pubblicità Nespresso. Nel febbraio scorso l'attore era a Milano per presentare il film «Monuments men».

Prima della serata, con Matt Damon e altri amici attori è andato in visita al Cenacolo di Santa Maria delle Grazie. Davanti al capolavoro di Leonardo, si è anche concesso una trasgressione: una foto ricordo, vietata ai comuni mortali.