Pisapia si rimangia il gelato "Torno alla vecchia norma"

Dopo una giornata surreale passata a discutere di cornetti e ghiaccioli il sindaco decide di cancellare il divieto di consumare dopo mezzanotte

Pisapia si rimangia il gelato "Torno alla vecchia norma"

Il Comune di Albenga, nel savonese, offre «asilo politico» a milanesi: «Venite a mangiare il gelato da noi a tutte le ore, pronti anche il gusto panettone». Ultimo sfottò sul «coprifuoco del gelato» che ha coperto di ridicolo la giunta Pisapia. Ieri il sindaco ha dovuto riconoscere la follia dell'ordinanza anti-movida firmata il 31 maggio. Le attività artigianali - dunque le gelaterie - venivano comprese nel divieto di asporto dopo le 24, come i banconi senza tavolini che distribuiscono birre e alcolici in bicchieri di plastica. «Amo il gelato alla follia, soprattutto quello alla frutta - fa sapere Giuliano Pisapia ingranando la retromarcia - e quando si ama, si ama sia di giorno sia di notte. Purtroppo c'è stato forse un errore di interpretazione, un errore di scrittura di una delibera che abbiamo già rivisitato e rivisto. Se c'è stato un errore da parte nostra, è già stato corretto. Anche sabato e domenica era possibile gustarsi un gelato sempre, chi lo ama come me non potrebbe porre limiti». Non attacca l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, «è stata una decisione presa non da lui ma dopo un confronto, probabilmente si è sottovalutato un problema, che abbiamo già superato». Alle 11 del mattino archiviava già la faccenda. Ma alle 20 della sera, altro che problema già risolto e dimenticato, i tecnici non avevano ancora finito di riscrivere l'ordinanza. Il vicesindaco-avvocato Ada Lucia De Cesaris spiega che «si sta lavorando per ripristinare la situazione preesistente all'ordinanza del 31 maggio». Ma altro che «tutto risolto», l'aveva fatta semplice in mattinata anche l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli. «Sul gelato si può scivolare» ma «è bastato cancellare dal divieto tutte le attività artigianali: gelaterie, kebab e pizze d'asporto».

Cioè: chi produce artigianalmente nelle 4 aree della movida oggetto di altrettante ordinanze - corso Como, Ticinese, Navigli, Arco della Pace/Sempione - viene stralciato dal divieto e dovrà chiudere all'una di notte come prevede la legge regionale. Ma la scrittura in giornata sembra complicatissima, ci sono cavilli che rischiano di esporre la giunta a ricorsi o nuove figuracce: come si fa con i bar che vendono gelati confezionati e con l'ordinanza dovrebbero rispettare il divieto dopo la mezzanotte? Dopo la guerra al cono libero scatterà quella del cornetto? Per evitare polemiche anche bar, tavole fredde e calde senza dehors guadagnano un'ora, il divieto d'asporto passerà da mezzanotte all'una. Per chi plateatico rimane l'orario di apertura fino alle 2.
Il centrodestra ride. Ieri sera mega raduno al Ticinese davanti a Grom per «festeggiare la retromarcia del sindaco dopo le nostre proteste» afferma il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera ma anche per «essere certi che mantenga la parola».

Mentre il Pdl ieri pomeriggio distribuiva coni in consiglio comunale e fuori la Lega appendeva i cartelli con le ordinanze-pazze che potrebbe inventarsi ora Pisapia, il capogruppo di Fdi De Corato faceva notare che «intanto» l'ordinanza tardava ad arrivare.

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