Il pm dà ragione a Forte e Ismail

Querela del Pd archiviata, le motivazioni: "Notizie veritiere"

Il pm dà ragione a Forte e Ismail

Non erano «allusioni malevole» ma «dati oggettivi» le affermazioni di Matteo Forte e Maryan Ismail sul «rapporto non occasionale» fra Pd e islam politico. Lo si legge nelle motivazioni con cui il sostituto procuratore di Milano ha chiesto l'archiviazione della querela che era stata presentata dal Partito democratico contro il consigliere comunale popolare e la antropologa italo-somala. Forte e Ismail furono querelati per aver accostato il simbolo del Pd e quello dei Fratelli musulmani.

In una conferenza stampa del gennaio 2017 a Palazzo Marino avevano presentato un dossier costuito su elementi fattuali, notizie che la Procura considera «veritiere» o comunque tratte da fonti affidabili. E in un passaggio della richiesta si cita l'elezione in Consiglio di Sumaya Abdel Qader, «che ha ricoperto ruoli di rilievo della Fioe, organizzazione indicata dal sito Global Muslim Brotherhood Daily Watch come legata ai Fratelli musulmani». «Noi avevamo posto questioni politiche, altri hanno voluto trasformarle in questioni giudiziarie. La Procura le fa tornare in ambito politico» hanno detto Forte e Ismail nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare le motivazioni dell'archiviazione disposta dal gip. «È vero - spiega il consigliere di Milano Popolare - c'è stata la remissione della denuncia da parte dei democratici che non costituisce opposizione alla richiesta di archiviazione, ma è successiva alle motivazioni con cui la pm nel merito ci dà ragione e per le quali il gip decreta l'archiviazione ritenendo che queste vadano condivise». Comunque «l'intesa - prosegue Forte - non implicava affatto la censura o la rimozione di un tema di confronto che rimane: quale islam il Pd intende legittimare. È una questione legittima che per la Procura esprime la volontà di interrogarsi in modo critico su alcune scelte, oggettivamente avvenute, effettuate dal Pd milanese senza che in ciò vi fosse alcuna volontà di diffamare il predetto partito».

«Questa decisione - spiega Ismail, storica rappresentante della comunità somala - tranquillizza la cittadinanza di fede islamica e offre la possibilità di esprimere sia nei luoghi pubblici che nelle sedi politiche, timori e preoccupazioni sull'uso dell'ideologia oscurantista nell'ambito islamico.

Una grande vittoria, in particolare per le minoranze e le donne musulmane». «Continuerò il mio impegno in questo senso - conclude Ismail - certa che le istanze d'inclusione, giustizia, dignità e libertà di tutti, saranno il prossimo traguardo da raggiungere».

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