Fra politici e imprenditori la Milano che tifa per Parisi

La convention di settembre guarda alla società civile Ma anche nelle istituzioni arrivano le prime mosse

Alberto Giannoni

Stefano Parisi tesse la sua tela. Con grande riserbo lavora all'appuntamento del 16 e 17 settembre, la convention in cui prederà forma la sua idea di centrodestra, la sua proposta, anzi, per un polo «liberal-popolare» alternativo al Pd e ai 5 Stelle.

La «missione» dell'ex candidato sindaco nasce da Milano e dalla campagna elettorale per Palazzo Marino: «rigenerare» lo schieramento dei moderati italiani. Forme, contenuti e profili di questo centrodestra parisiano si conosceranno fra venti giorni, nel corso di questo evento di cui molto già si parla. La «Leopolda» di Parisi si dice, accostandola all'evento che ha dato forma e carburante alla sfida di Matteo Renzi dentro di Pd. Sulla «Leopolda» lib-pop si sa che non sarà destinata in primo luogo ai politici. Società civile, giornalisti, esperti, tecnici. E poi i sostenitori di Parisi, quelli che da marzo lo sostengono nella sua avventura politica, arrivata al culmine di una carriera importante, da tecnico prestato alle istituzioni.

Si fanno intanto i nomi dei primi non politici interessati al lavoro di Parisi. Nomi importanti nel mondo imprenditoriale come l'ex presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il capo di Federacciaio Antonio Gozzi, il deputato Alberto Bombassei e il presidente dei costruttori Carlo De Albertis.

Anche nella politica si muovono però i pro-Parisi. In prima fila, dopo la stagione elettorale che lo ha visto impegnato nell'incarico politico di capo-staff, c'è Bruno Dapei. Liberale, esponente di Forza Italia, l'ex presidente del Consiglio provinciale a giugno in uno degli ultimi faccia a faccia tv fra i candidati ebbe anche la soddisfazione di vedersi citato da Beppe Sala come una delle cose invidiate al rivale. E oggi resta al fianco dell'ex manager. Fra i più convinti sostenitori di Parisi c'è poi Matteo Forte, popolare, consigliere comunale alla seconda legislatura, Forte è stato eletto con record di preferenze per la lista «Milano popolare», una Ncd civica e allargata riproposta ora in Regione con Lombardia popolare, gruppo in cui Parisi vanta tanti sostenitori intenzionati a partecipare alla convention di settembre.

In Forza Italia guarda con favore all'iniziativa di Parisi il capogruppo Gianluca Comazzi, vicino alla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini: «Deve essere vista come un'opportunità di qualità per tutto il centrodestra - dice Comazzi - in questa fase le contrapposizioni non fanno bene alla coalizione, che ha bisogno di idee nuove per ripartire, coinvolgendo chi ha una reale capacità di rappresentare il territorio». Sostenitori aperti di Parisi sono i due presidenti di municipio di Forza Italia, Giuseppe Lardieri e Marco Bestetti, che parla di «sostegno convinto». Ci sarà, da osservatore interessato, Alessandro De Chirico, consigliere comunale liberale. La vicina di banco in Consiglio di Parisi, Silvia Sardone, si dice «contenta della convention, che vedo come un possibile momento di rilancio del centrodestra». Schierato Fabrizio De Pasquale, ex capogruppo: «C'è bisogno di figure e profili credibili di governo - dice - Matteo Salvini e Giorgia Meloni possono fare ottime performance ma qui occorre essere competitivi col centrosinistra. Forza Italia a Milano è solida, è forza di governo in Regione e ha fatto un ottimo risultato grazie a Gelmini. Bisogna piacere al 40% dell'elettorato, e Parisi ha dimostrato di piacere a pezzi di elettorato».

Più convinto che mai dell'appoggio a Parisi è

Corrado Passera, che due mesi prima del voto ritirò la sua candidatura per appoggiare l'uomo del centrodestra in corsa per Palazzo Marino. Con Parisi sono ancora molti dei protagonisti della «Milano unica» dell'ex ministro.

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