Popolari di Mauro La coordinatrice è una leghista eletta con Maroni

Stranezze della politica. Maria Teresa Baldini (nella foto), maroniana, e prima bossiana, non pentita, è la coordinatrice regionale dei Popolari per l'Italia di Mario Mauro, piccolo partito centrista che tra le ragioni fondative ha la distanza dal leghismo. Come è potuto succedere? Baldini, 53 anni, medico, scrittrice, trapiantata a Milano da Forte dei Marmi, eletta al Pirellone con la Lista Maroni, lo spiega senza affanni: «Ho lasciato Maroni non per motivi politici, ma per incompatibilità personale con Stefano Bruno Galli, il capogruppo. Sono andata via perché lui non mi lasciava fare le mie battaglie». Baldini ha posto il tema della tubercolosi da importazione («non sono razzista - giura -, affronto la realtà e nuovi ceppi della malattia arrivano attraverso gli stranieri nelle scuole») e ha fatto una dichiarazione choc sui rom: «Perché Pisapia, invece di dare loro le caserme, non ce li chiude dentro?». Lei assicura che era una battuta, ma la sorpresa è inevitabile. Troppo leghista per i leghisti? L'intesa politica con Mauro come è scoppiata? «Non lo conoscevo neppure.

Ha letto miei interventi sull'identità italiana e la bellezza da difendere, miei cavalli di battaglia. Mi ha telefonato e chiesto un incontro. Ci siamo parlati e ho accettato». Non è stato l'unico a notarla: «Mi ha scritto anche un gesuita originario del Camerun. Mi ha detto: lei ha ragione...».

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