Cronaca locale

Porro, in mostra gli «Old master» del '400

Porro, in mostra gli «Old master» del '400

«I dipinti presentati intendono testimoniare lo sforzo di comprendere e trasmettere ciò che dovrebbe comunemente significare la citata - qualità - ovvero la sintesi del rapporto dialettico tra il rigore nell'applicazione del metodo pittorico di ciascun artista...», spiega Umberto Savoia curatore dell'esposizione «Dipinti antichi. Old Masters», alla casa d'aste Porro di via Olona 2.

«Un grazie particolare va ai prestatori d'opere per avere creduto in un'esposizione diversa da quella che ci si può aspettare da una casa d'aste, in quanto le difficoltà odierne del mercato impongono una maggiore attenzione all'aspetto storico e artistico per la selezione di un'offerta» dice Casimiro Porro leader nel campo delle aste. I progressi compiuti dalla ricerca dovrebbero offrire una maggiore sicurezza per l'acquisto di un'opera, proprio perché questa viene analizzata sotto ogni aspetto. La mostra «Dipinti antichi» ne prova la validità delle teorie espresse e offre allo spettatore opere particolarmente significative grazie non solo alla loro schedatura, ma anche alla selezione di opere di autori di larga fama a partire da Sano di Pietro (1405-1481) presente in mostra con un'opera, «Annunciazione» dipinta a Siena della quale se ne parlerà approfonditamente nella conferenza «La pittura del Quattrocento in Toscana. Sano di Pietro e Vincenzo Freudiani»: relatori Gabriele Fattorini e Maria Teresa Filieri. Un'opera esposta a Milano alla Galleria Levi nel 1964. La Madonna e l'Angelo annunciatore sono collocati in primo piano e la scena è prospettica su due piani facendo intuire gli interni della casa di Maria, i pavimenti e il letto, nonchè una finestra ovale in fondo alla camera.

Anche in «Sacra conversazione» di Vincenzo Frediani (1458-1505), la Madonna è di scena in trono con il Bambino e due angeli; la conferenza di ieri ne ha approfondito la provenienza e lo studio compositivo. Le tavole accanto rappresentano San Giovanni Evangelista e San Giusto, San Giuliano e Santa Caterina, una composizione ampia su sfondo oro ricca di dettagli naturalistici, monili e decori. Maffeo Verona (1574-1648) offre uno spettacolo straordinario con «Trionfo della Fama», dell'Eternità, dell'Amore e della Castità. Anche questo capolavoro sarà accompagnato da una conferenza di Federica Spadotto: «La gloria della Serenissima nei fasti di Maffeo Verona al pathos del fiorentino Carlo Loth». La prematura scomparsa dell'autore a Venezia, secondo le cronache redatte da Carlo Ridolfdi, pittore e biografo di personalità illustri tra cui Tintoretto e Veronese, non lascia intuire quale sarebbe stato l'evolversi dell'arte pittorica di questo artista chiamato dai potenti della Serenissima per raffigurare le imprese della stessa attraverso la retorica dei «Fasti».

Ingresso libero.

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