Il posto di lavoro alla figlia del boss fa «saltare» Aler

Si doveva parlare degli 873 alloggi popolari in corso d'opera tra via Appennini, Giambellino, via Cogne (alcuni degli indirizzi) con cui il Comune entro agosto 2013 potrà rispondere alla «fame di case». Dura da colmare visto che in lista d'attesa ci sono 20mila famiglie. E soprattutto se le assegnazioni vengono fatte a vita, «va innescato un meccanismo di turn over diverso - ha ammesso l'assessore alla Casa Lucia Castellano -, per cui quando le condizioni economiche migliorano si favorisce l'incontro tra domanda-offerta privata». Palazzo Marino aprirà un'agenzia per la casa per ingranare il meccanismo. Altri 400 appartamenti sfitti sono in via di ristrutturazione (circa 350 solo a Quarto Oggiaro), verranno recuperati con 5,7 milioni del Comune e 6,4 di Aler, che in città gestisce un patrimonio di 41mila alloggi, circa 27mila dei quali per conto dell'amministrazione. Alla Commissione Demanio vengono illustrate le «slide», la mappa delle localizzazioni, le torte con le percentuali di case ristrutturate e non. Ma a metà della seduta è la capogruppo del Pd, Carmela Rozza, a far esplodere la polemica sul gestore degli alloggi popolari, con contratto in scadenza al 31 dicembre. Per ottenere voti dalla 'ndrangheta alle elezioni del 2010, l'assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti arrestato lunedì scorso non si sarebbe limitato a pagare 200mila euro. Secondo quanto è emerso dalle indagini, Zambetti avrebbe fatto assumere dall'Aler la figlia del boss Eugenio Costantino, poi si sarebbe speso per farle ottenere un incarico più prestigioso nella sede centrale, secondo gli inquirenti avrebbe assegnato sotto ricatto appartamenti Aler alla cosca calabrese. «Non vogliamo vedere grafici ma numeri e indirizzi veri degli alloggi sfitti e le motivazioni, l'elenco degli spazi destinati a “usi diversi” e di chi li occupa - incalza la Rozza, che da mesi chiede all'assessore di farsi fornire da Aler l'elenco relativo al patrimonio immobiliare -, come Comune non possiamo fare spallucce. Non voglio fare giustizialismo, ma se ci sono state assunzioni o assegnazioni sospette lo dobbiamo sapere perché sono case sottratte alla povera gente». Venire a sapere «che venivano dati spazi per patti tra l'assessore regionale e la 'ndrangheta a me desta qualche preoccupazione. Con l'ex giunta eravamo all'opposizione e dovevamo quasi “rubare le informazioni, dalla mia maggioranza mi attendo il risultato del censimento, voglio vedere il numero degli alloggi vuoti divisi per quartiere».
Anche perché stima «che ogni anno dovrebbe esserci una restituzione media di 700 alloggi». Usa toni più soft ma pretende la stessa operazione da parte della Castellano il consigliere Sel Mirko Mazzali. E l'assessore assicura che farà pressing, «pretenderò che mi consegnino l'elenco, era previsto anche nella vecchia convenzione».
L'affaire Zambetti rischia di compromettere la convenzione del gestore comunale. L'affidamento dei 27mila alloggi scade entro fine anno. Tutto finora portava ad un rinnovo, con la modifica dei patti, dando maggior potere di controllo al Comune e sanzioni ad Aler in caso di ritardi su lavori e sgomberi. Una parte del Pd premeva per una gara di assegnazione internazionale.

E prima di firmare il rinnovo suggerisce al sindaco di attendere anche l'esito del ricorso al Tar avanzato dagli ex gestori privati: contestano l'affidamento diretto del servizio ad Aler, senza gara, durante l'ex mandato.

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