É ancora nebbia fitta. Non è bastata l'accelerata del leader di Fi Silvio Berlusconi. «Entro la settimana avremo il nome del candidato» ha dichiarato domenica scorsa. Ma un incontro con il segretario della Lega ancora non c'è stato e ieri Matteo Salvini ha preso ancora tempo, «ci sono due o tre persone assolutamente di livello che potranno fare meglio di Giuliano Pisapia, anche se non occorre uno scienziato, ma il nome per Milano per ora non ce l'ho. Occorre l'ok di queste persone e di tutta la squadra, quindi non posso dire tre o dieci giorni, non dipende da me». Ha liquidato con un «non lo conosco, e non giudico chi non conosco» l'ipotesi dell'ex sindaco di Segrate, indicato da Berlusconi. Una formula per evitare di sbilanciarsi: Salvini conosce bene Adriano Alessandrini, visto che ha governato per dieci anni a Segrate come sindaco del centrodestra, e semmai ha «strappato» proprio con il Carroccio nell'ultimo scorcio del mandato. Tant'è, se da un lato si rincorrono le voci di una discesa in campo (milanese) proprio di Matteo Salvini, dall'altra tutti giurano che il rimpallo continuerà almeno fino a gennaio. O febbraio: se è vero che il centrosinistra se la giocherà davvero ai gazebo il 7 di quel mese (oggi Giuliano Pisapia, i segretari della coalizione e gli 11 garanti presentano la Carta dei valori per le primarie) prima di calare un asso al centrodestra piacerebbe sapere chi ci sarà dall'altra parte. Ma la campagna delle Comunali non può attendere, e prende corpo anche su questo fronte l'ipotesi di prepararsi intanto alle primarie. Pronti a ritirarle se e quando arriverà un big condiviso. Non è escluso che, nel caso, Fi non punti proprio su Adriano Alessandrini (per scaldarsi, in questi giorni ha già iniziato il tour nelle tv locali) ma da mesi si prepara anche il coordinatore cittadino degli azzurri Giulio Gallera, che ha messo in piedi un vasto movimento civico con lo slogan «Milano Merita». La leader di Fdi Giorgia Meloni e il «colonnello» del partito Ignazio La Russa sarebbero pronti a venire in trasferta a Milano per lanciare la candidatura di Riccardo De Corato, l'attivissimo ex vicesindaco sia di Gabriele Albertini che di Letizia Moratti, attualmente capogruppo in Regione e consigliere in Comune, sicuramente un «mister preferenze». Il diretto interessato non smentisce: «Se andiamo verso le primarie sto pensando seriamente di candidarmi». C'è solo un problemino. Se poi le primarie passassero «in cavalleria» o vincesse un altro candidato, De Corato dovrebbe rinunciare a mettersi in lista per le Comunali 2016, lasciando visibilità agli altri esponenti del partito (da Marco Osnato a Carlo Fidanza). Una mossa dello stesso tipo sta valutando il Carroccio, in questo caso la scelta dovrebbe cadere sul capogruppo in Comune Alessandro Morelli, già assessore al Turismo nella giunta Moratti. L'esponente lumbard da tempo è molto presente sulle tv nazionali. Salvini potrebbe lanciarlo come candidato sindaco.
Le primarie si faranno davvero? L'importante intanto è girare piazze e mercati con un programma radicalmente opposto a quello della sinistra. Ben sapendo che anche i candidati del Pd finora in campo, Emanuele Fiano e Pierfrancesco Majorino, rischiano di essere «schiacciati» da un nome imposto da Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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