«Sui prezzi gli agricoltori lombardi vengono strozzati: volano i costi di energia e mangimi e intanto la Cina si accaparra più di metà del grano mondiale». A lanciare l'allarme Coldiretti Lombardia in questo inizio d'anno da incubo. «Occorre garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle - la richiesta - affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori, come purtroppo sta accadendo, non scendano sotto i costi di produzione in forte aumento per i rincari delle materie prime anche alla base dell'alimentazione degli animali». L'impennata dei beni energetici, infatti, si trasferisce sui bilanci delle imprese agricole strangolate dagli aumenti di fertilizzanti, gasolio, imballaggi, macchine agricole e trasporti non compensati da prezzi di vendita adeguati. E così, denuncia Coldiretti, molte imprese agricole «stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull'anello più debole gli oneri delle promozioni commerciali». Sul banco degli accusati la pandemia che innesca un cortocircuito nelle materie prime: l'emergenza per l'Europa si estende dal gas ai prodotti agricoli alimentari dove a tirare la volata sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 23,2%, mentre i lattiero caseari salgono del 19, lo zucchero di oltre il 40 e i grassi vegetali addirittura del 51,4. «Il settore agricolo ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l'Italia fortemente deficitario in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all'atteso piano proteine nazionale per l'alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività sui concorrenti stranieri. Con la pandemia si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali. Secondo l'analisi di Nikkei Asia su dati del dipartimento americano dell'agricoltura (Usda) afferma la Coldiretti - la Cina entro la prima metà dell'annata agraria 2022 si sarà accaparrata il 69% delle riserve mondiali di mais per l'alimentazione del bestiame, ma anche il 60% del riso e il 51% di grano alla base dell'alimentazione umana nei diversi continenti, con conseguenti forti aumenti dei prezzi in tutto il pianeta e carestie».
Per il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini
(nella foto) «il Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo pronti per rendere l'agricoltura protagonista utilizzando al meglio gli oltre 6 miliardi di euro a disposizione».
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