Primarie e Ambrosoli a rischio Pisapia scatena gli assessori

Primarie e Ambrosoli a rischio Pisapia scatena gli assessori

Nel centrosinistra è allarme «rosso». Timore che l'affluenza alle primarie del Pd sabato prossimo sia un flop e - più o meno di conseguenza - la performance di Umberto Ambrosoli non sia esaltante. Specie a Milano dove l'endorsement del sindaco, risultati alla mano, verrà pesato dai partiti e non solo. É stato Giuliano Pisapia in primis a corteggiare e convincere l'avvocato figlio dell'Eroe borghese a scendere in campo per le regionali. Giovedì scorso non ha nascosto le preoccupazioni alla sua giunta: a margine della seduta Pisapia ha chiesto agli assessori di mobilitarsi nell'ultima settimana prima del voto, per convincere gli elettori del centrosinistra ad andare alle urne perchè la campagna è stata semi-affossata da due turni delle primarie nazionali e ora la crisi di governo sposta l'attenzione dalla Lombardia a Roma. Non aiuta il Ponte di Sant'Ambrogio. Agli assessori avrebbe chiesto anche di organizzare uscite pubbliche al fianco di Ambrosoli, per tirargli la volata. Tiepido Piefrancesco Maran (Trasporti), anche se la sera stessa ha coinvolto Ambrosoli nella serata al Circolo 02Pd. Un convinto Franco D'Alfonso (Commercio) lo ha scortato già venerdì alla fiera degli Oh Bej Oh Bej. L'assessore Pd alla Cultura Stefano Boeri si è invece rifiutato apertamente di fare campagna per Ambrosoli. E su Facebook, premettendo che incontrerà anche l'avvocato e la ginecologa Alessandra Kustermann, ha fatto uno spottone per il candidato della sinistra radicale Andrea Di Stefano: «É serio, preparato e coraggioso. E ha idee molto chiare ed efficaci su come governare la vicenda Expo». La scarsa affluenza, ammettono i supporter di Ambrosoli, rischia di accorciare la distanza tra i tre sfidanti, e per Di Stefano sono schierati esponenti di Sel con ruoli in Comune (la capogruppo Ines Quartieri, i due consiglieri Mirko Mazzali e Luca Gibillini), la capogruppo della Sinistra x Pisapia Anita Sonego, ma anche consiglieri storici del Pd come Carlo Monguzzi. Pisapia ha in programma uscite pubbliche nei prossimi giorni per richiamare i milanesi al voto, al fianco di Ambrosoli.
Ieri a Radio Popolare un confronto a tre di un'ora tra i candidati. La Kustermann, arrivata in ritardo, ha recuperato il tempo giocando sulla distanza di Ambrosoli dal pensiero di sinistra («è ovvio che mi trovi più facilmente d'accordo con Di Stefano, come me ha una storia radicata a sinistra») e sulla scarsa esperienza dello sfidante 41enne («io ho 40 anni di lavoro nella sanità alle spalle»).

Polemica sul rapporto pubblico-privato in sanità («il privato per me non è efficiente e non è efficace, su questo io e Ambrosoli parliamo un linguaggio diverso»). Tutti d'accordo (almeno) su registro del testamento biologico.

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