Primavera, fioriscono i rifiuti Ecco i giardini della Guastalla

Primavera, fioriscono i rifiuti Ecco i giardini della Guastalla

Platani e tigli selvatici, faggi, aceri e magnolie. Accanto... bottigliette di plastica, pacchetti di sigarette vuoti, carte sporche, cartoni di pizza, avanzi di cibo. È ciò che resta spesso al termine di una bella giornata, in cui i prati dei Giardini della Guastalla, tra i più suggestivi della città, si trasformano in accampamenti di giovani che si riuniscono per trascorrere il tempo libero, per prendere il sole, per la pausa pranzo o per fare un pic-nic. E cosi i più antichi giardini pubblici di Milano, terminati nel lontano 1555 su commissione della contessa Paola Ludovica Torelli della Guastalla, sede della fondazione benefica «Collegio della Guastalla» per l'educazione delle fanciulle nobili in difficoltà, aperti al pubblico nel 1939, dopo il restauro da parte del Comune che ne acquisì la proprietà, perdono il loro incanto, assediati dai noncuranti giovani milanesi. Ci sono giorni in cui gruppi di ragazzi occupano ogni angolo di prato: giocano a pallone, si arrampicano sugli alberi, cantano, ridono, fumano. Poi, ad una certa ora, se ne vanno, senza preoccuparsi di quello che rimane per terra, lasciando alle loro spalle una desolante scia di bottigliette, mozziconi di sigarette, contenitori di insalata, cartoni di pizza, sacchetti vuoti, bottiglie di vetro, lattine, biglietti del tram... Nel laghetto, o peschiera, gioiello barocco con balaustre in pietra e ringhiera in ferro, alimentata un tempo dalle acque del Naviglio, le anatre sguazzano, in compagnia di pesci rossi e tartarughe; accanto a loro galleggiano bottigliette di plastica o qualche cartaccia. «Appena arriva la primavera i giardini diventano invivibili, dovrebbero fare più controlli»; «Mi domando se costa così tanta fatica arrivare fino al cestino per buttare una carta». Così borbottano i residenti della zona, ai quali proprio non va giù l'idea di vedere il loro parco tanto maltrattato. C'è chi riesce a godersi i giardini prima dell'assedio: «Vengo a fare jogging al mattino presto, è uno spettacolo; poi ripasso all’ora di pranzo e il Guastalla è irriconoscibile. Basterebbe un po' di rispetto, ma non si rendono conto della bellezza di questo posto?». Dodicimila metri quadri di verde in pieno centro di Milano, piccola e preziosa oasi nel cuore della città, arricchita da importanti opere architettoniche: all'interno, infatti, sorge un'edicola seicentesca contenente delle statue in cotto e pietra raffiguranti la «Maddalena assistita dagli angeli». In un altro angolo c'è un tempietto neoclassico, opera di Luigi Cagnola; all'esterno del giardino una pregevole fontana all'angolo di via della Commenda con via San Barnaba. Il giardino, inoltre, vanta un patrimonio arboreo di rilievo. Le Guardie ecologiche volontarie, nel 2005, hanno allestito un percorso botanico con dei cartellini informativi per segnalare alberi e arbusti: c'è la Catalpa, che con un grande tronco contorto e una chioma asimmetrica sembra una scultura vegetale; ma anche faggi, ippocastani, aceri, magnolie, tigli. All'interno dei giardini, poi, c'è la sede dell'Ufficio del Giudice di Pace, di fronte una scuola materna; dal lato opposto un'area giochi è dedicata ai bambini. Il parco prevede degli orari in cui è possibile far circolare liberamente i cani. Il tutto viene sorvegliato dall'Associazione Amici della Guastalla, affinché vengano garantiti ordine e rispetto delle regole. «Dal 1998 esiste l'Associazione - spiega Caterina Azzi che la presiede - Il suo scopo è promuovere l'incontro dei frequentatori dei giardini, garantirne un buon uso, rispettando le esigenze di tutti, adulti, ragazzi, bambini e cani. Purtroppo molti frequentatori non hanno nessun rispetto per il verde pubblico e se ne vanno lasciando ogni genere di rifiuto. Tengo a sottolineare che i padroni dei cani, soprattutto quelli abituali, raccolgono sempre le deiezioni dei propri amici a quattro zampe». Contro le cattive abitudini di chi, durante la giornata, frequenta il parco e bivacca sui prati non c'è nessun controllo.
Al calare del giorno i cancelli chiudono e quel che è fatto, è fatto. Ogni nuovo giorno, fortunatamente, i Giardini della Guastalla vengono ripuliti con cura: «Alle volte i cestini sono praticamente vuoti, perché non vengono usati, la spazzatura è tutta in giro», confessa uno degli addetti alla pulizia.


Infatti, alle 7 del mattino, orario di apertura dei cancelli del parco, una piccola task force di operatori ecologici, in tempi da record ripulisce i prati e svuota i cestini. E tutto ritorna al suo splendore. Ma l'incanto dura poco, specie se è una bella giornata di sole.

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