Dopo due anni di buchi e di supplenze, i vertici della Procura di Milano tornano a pieno organico con le votazioni di ieri del Consiglio superiore della magistratura. I posti di procuratore aggiunto - di fatto i «vice» del capo Francesco Greco - da tempo vacanti per pensionamenti e trasferimenti vengono tutti assegnati. Da oggi Greco ha a disposizione una squadra completa e a breve distribuirà gli incarichi che disegneranno il volto della Procura milanese per i prossimi anni.
Di fatto, il voto del Csm premia magistrati che da tempo sono legati a Greco da una profonda sintonia: una scelta compiuta per evitare il ripetersi di guerre interne come quelle vissute dalla Procura ai tempi di Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo.
Già la settimana scorsa il Csm aveva dato un segnale di questa direzione nominando Laura Pedio, che nel pool reati finanziari guidato da Greco ha lavorato a lungo, e Letizia Mannella. Ieri si prosegue nello stesso solco: viene nominato con 18 voti su 24 Fabio De Pasquale, che sconfigge il procuratore aggiunto di Bergamo Massimo Meroni, e con lo stesso scarto viene eletta Alessandra Dolci, finora pm di punta del pool antimafia di Ilda Boccassini. All'unanimità passa Tiziana Siciliano, già oggi di fatto a capo del dipartimento che si occupa di ambiente e salute. Il posto lasciato libero da Robledo (trasferito d'ufficio a Torino per incompatibilità ambientale) tocca a Eugenio Fusco, che insieme a Greco condusse l'inchiesta Parmalat, che batte la collega Bruna Albertini.
Squadra completa, dunque. In attesa che Greco distribuisca gli incarichi, alla luce del nuovo corso che verrà impresso alla Procura: e che avrà la sua novità più significativa nella creazione di un superpool che si occuperà sia di reati finanziari sia di corruzione, nella convinzione che i due fenomeni siano strettamente connessi. Il candidato naturale per la guida dovrebbe essere Fusco, che su entrambi i versanti in questi anni ha lavorato a lungo. Per De Pasquale dovrebbe essere pronto il dipartimento che tratta i crimini economici transnazionali.
Altrettanto naturale sembra la destinazione di Alessandra Dolci alla guida dell'Antimafia: ma anche qui il vento è destinato a cambiare, perché Greco ha spiegato ai suoi pm che oggi a Milano combattere la criminalità organizzata significa attaccare soprattutto i suoi patrimoni. Anche i pm antimafia dovranno saper riconoscere un bilancio falso.LF
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