La protesta

Un gruppo di una quarantina di studenti del Coordinamento dei Collettivi studenteschi di Milano e militanti del centro sociale Cantiere hanno fatto irruzione intorno all 11 negli uffici del provveditorato agli studi lombardo al grido di «L’Unuci si è ritirato. Ritiratevi tutti» per chiedere che venga annullato il progetto «Allenati per la vita». La solita baraonda di un manipolo di antagonisti che non rappresentano nessuno e a cui purtroppo tutto è concesso. Hanno anche provato ad incontrare il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio che però non li ha ricevuti. Il protocollo «Allenati alla vita» è stato firmato dalla direzione scolastica della Lombardia e il Comando regionale dell’ Esercito per coinvolgere gli studenti di 140 istituti superiori della Lombardia in corsi che comprendono materie che vanno da cultura militare a esercizi ginnici, fino a corsi di sopravvivenza. A tenere le lezioni era stata chiamata l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia che ieri ha però rinunciato all’iniziativa dopo le polemiche che si sono scatenate nelle ultime settimane sul progetto e dopo il tentativo di occupazione degli uffici dell’associazione a Milano da parte di studenti dei collettivi. Un atteggiamento di buon senso di fronte alla peprotenza di una decina di ragazzotti che con la violenza pretendono di dare lezioni di democrazia.

Ieri non soddisfatti del blitz hanno anche tappezzato il provveditorato di volantini che rilanciano un corteo a Milano per il 4 novembre. «Andremo avanti - hanno spiegato i ragazzi - fino al ritiro completo del progetto ’Allenati alla vità».

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