La protesta dei parcheggiatori: «I parcometri ci lasciano a piedi»Pettorine arancioni in presidio

I 140 parcheggiatori del gratta e sosta si sono trovati in presidio di fronte a Palazzo Marino armati di tagliandini e pettorine arancioni. Ma l'unica garanzia che, per ora, hanno ricevuto è quella di un appuntamento con il sindaco Giuliano Pisapia nell'arco della settimana. E comunque prima della chiusura della gara d'appalto indetta da Atm. A promettere l'incontro è stato Paolo Limonta, responsabile dell'ufficio Relazioni con la città.
Sulla scrivania del sindaco i parcheggiatori snoccioleranno tutte le loro preoccupazioni nell'era dei parcometri automatici. La metà dei lavoratori infatti, per la strade da oltre 16 anni, rischia il posto di lavoro e nessuno ha provveduto a impiegare i dipendenti delle cooperative in nuove mansioni. «Eppure - contesta Giovanni Valli a nome del popolo delle pettorine arancio - servono persone per la manutenzione dei parcometri, dei cartelli stradali. Servono persone che controllino i pagamenti, contino le monetine e diano una mano a gestire le strisce blu, che si stanno espandendo verso la periferia». La gara di Atm invece, che i parcheggiatori giudicano «inconcepibile» è al ribasso e di conseguenza i tagli ci saranno e saranno parecchi.

«Per di più - contestano i parcheggiatori - nel bando si parla di contratti di 18 mesi e non più di 5 anni. Quindi per noi il rischio di perdere il posto è molto forte. Noi siamo anche disponibili a integrare gli ausiliari della sosta, scesi da 265 a meno di cento».

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