In Provincia indennità pagate anche in ferie

Per quelli che risiedono a Milano c’è la tessera gratis dell’Atm. Per gli altri domiciliati fuori dai confini comunali ci sono (sempre gratis) la tessera autostradale e il rimborso chilometrico da casa a Palazzo Isimbardi. Opportunità date ai consiglieri provinciali che, conti in tasca, ogni ventisette del mese incamerano millecinquecento euro netti.
Indennità che per il presidente del consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina, non è affatto «scandalosa». Ma, l’esponente della Margherita, calcolatrice alla mano, dalle colonne di Europa si dimentica di aggiungere un dettaglio: quei 1.500 euro netti mensili vanno sotto la voce di «indennità di funzione» ovvero sono un fisso che i consiglieri provinciali si intascano (quasi tutti) pure nel mese di agosto quando Palazzo Isimbardi è chiuso per ferie.
Appannaggio mensile che qualcuno della maggioranza vorrebbe mettere in discussione «poiché siamo al limite della legalità». Infatti, con questo meccanismo economico non contano più le presenze bensì le assenze.

Risultato? C’è qualche consigliere - Italia dei Valori, ad esempio - che guadagna di più di chi è presente pur essendo assente in nove commissioni consiliari su dieci. Caso esemplare volutamente ignorato da Ortolina, che evita di avvertire il lettore di avere una indennità pari a quella di un assessore. E non sono 1.500 euro.

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