Uno squarcio alla gola e poi la fuga. Sembra quasi un miracolo che sia ancora vivo, in prognosi riservata ma in condizioni stabili, un marocchino sui 25 anni soccorso ieri mattina in via Sant'Arialdo, all'ingresso dell'ormai famigerato boschetto della droga di Rogoredo, mentre perdeva sangue dalla gola dove aveva un taglio profondo.
L'uomo, che ieri non è stato possibile identificare, è stato accompagnato al Policlinico dove i medici sembrano ormai certi che non corra pericolo di vita. I soccorsi sono intervenuti poco prima di mezzogiorno. Naturalmente la polizia - che si sta occupando del caso ma che per ovvie ragioni non ha ancora potuto parlare con il marocchino - pensa che l'aggressione sia maturata nel contesto di degrado e di spaccio di stupefacenti della zona. Sul feritore, però, al momento non emerge alcun elemento utile alle indagini.
Proprio in questi primi giorni dell'anno nella zona del boschetto la polizia ha arrestato quattro uomini sequestrando 210 grammi di eroina e 45 di cocaina.
La prima cattura c'è stata il 3 gennaio, quando gli agenti in borghese della squadra mobile hanno bloccato un romeno di 32 anni che nell'area verde aveva allestito un vero e proprio banchetto su cui vendeva le dosi. L'uomo - che ha precedenti per spaccio - aveva addosso 95 grammi di eroina e 15 di cocaina.
Due giorni dopo è toccata a un bulgaro di 45 anni, sorpreso con 10 grammi di eroina, 10 grammi di cocaina e 150 euro e quindi a un italiano ventiquattrenne che portava con sé un sacchetto contenente 105 grammi di eroina. Lunedì mattina infine, è stato arrestato un marocchino di 23 anni che alla vista dei poliziotti ha tentato di scappare lanciando tra gli arbusti una bustina con 30 grammi di cocaina. Durante un controllo nel suo appartamento a Corsico la polizia ha rinvenuto 1.200 euro in contanti che gli investigatori di via Fatebenefratelli sono convinti il nordafricano abbia ricavato spacciando.
Secondo l'assessore alla Sicurezza della Regione Riccardo De Corato (FdI) ormai a Rogoredo la situazione è «emergenziale». «L'episodio dell'accoltellato dimostra quale sia il livello di sicurezza della zona nel quale i residenti sono costretti a vivere» sottolinea l'ex vicesindaco. «Cosa aspetta il sindaco Sala a intervenire in maniera più incisiva? - si chiede il consigliere comunale e regionale della Lega Max Bastoni -. Che il bosco diventi l'Onu dello spaccio?».
Silvia Sardone, consigliere sia in Comune che al Pirellone per il Gruppo Misto, propone «un sistema di videosorveglianza per «sradicare lo spaccio e fungere da deterrente contro le aggressioni tra i pusher».
Le fa eco il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Franco Lucente, impegnato «per far approvare in Bilancio lo stanziamento di fondi importanti (100mila euro) che consentiranno l'installazione di sistemi di videosorveglianza in prossimità del boschetto».PaFu